Menaggio, il divieto di balneazione c’è, ma è come se non ci fosse

Estate Niente bagno sul lungolago ma i trasgressori pullulano. Passano le imbarcazioni da quel punto dove immergersi può essere pericoloso

Il divieto di balneazione c’è da alcuni anni, ma i bagnanti, incuranti del vincolo, continuano a frequentare la spiaggia e a fare la classica nuotata in un luogo proibito.

A Menaggio, la spiaggia del lungolago all’altezza di via Mylius, continua ad essere meta quotidiana di turisti e villeggianti, in barba al divieto posto dall’Autorità di bacino per ragioni di sicurezza.

Nelle immediate vicinanze c’è un ponticello di attracco delle imbarcazioni a noleggio che una ditta affitta da parecchi anni e, come vuole la normativa, dove sono presenti pontili d’attracco non è consentita la balneazione: «Un divieto comprensibile – ammette anche il sindaco del paese, Michele Spaggiari – . La presenza di imbarcazioni che vanno e vengono nei pressi crea infatti una situazione di pericolo agli utenti della spiaggia».

Il boom turistico si riflette evidentemente anche sulla frequentazione delle spiagge: a Menaggio l’unica libera è rimasta quella del Lerai, in fondo al paese prima della galleria per Nobiallo, dove evidentemente gli spazi non concedono più a tutti di trovare posto. Ciò non toglie che, soprattutto dove il divieto è imposto da ragioni di sicurezza, vada rispettato, mentre sulla spiaggetta preclusa e in acqua ci vanno ogni giorno persine di ogni età e famiglie con bambini.

A estate già iniziata si era insediata a Menaggio la Guardia costiera e spetterà proprio agli agenti di stanza nella sede di piazzale Vittorio Emanuele intervenire per far rispettare le regole: «Mi premurerò di controllare la situazione – annuncia il presidente dell’Autorità di bacino, Luigi Lusardi – . Se il divieto non dovesse essere effettivamente rispettato, con il rischio che possa succedere qualcosa di serio in acqua, non escludo che possano arrivare delle sanzioni, perché i trasgressori vanno incontro a pericoli per se stessi ed espongono a rischi chi svolge un’attività lavorativa regolare nei pressi».

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