Menaggio, «il pronto soccorso è appeso a un filo»

Il caso L’Asst ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori all’indomani della dura battaglia politica: «Mancano reparti chiave come rianimazione e medicina, così non può andare avanti. Entro l’anno una decisione»

Sì al potenziamento di ambulatori e servizi territoriali, ma il Pronto soccorso dell’ospedale così com’è non funziona.

Questa l’estrema sintesi dell’incontro tenutosi ieri all’Erba Rinaldi tra la direzione dell’Asst Lariana e i rappresentanti dei lavoratori. Il tutto all’indomani della durissima polemica per la difesa dell’ospedale, conclusasi con una mozione unitaria sottoscritta da tutti i partiti in Regione Lombardia e che aveva di fatto “cancellato” le nefaste profezie dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.

Si ricomincia

Ma la battaglia sembra tutt’altro che finita. I vertici dell’ex azienda ospedaliera hanno mostrato i dati degli ultimi quattro anni. In evidenza il numero dei ricoveri che cala rispetto al 2019 (meno 13%) si passa da 1.857 pazienti a soli 1.086. Con un “consumo” inferiore anche per i residenti del Medio Lario, c’è una flessione del 57% dei ricoveri per la sola popolazione locale che invece si è dovuta rivolgere presso altri ospedali. Cresce la fuga verso il Sant’Anna (il 17% dei ricoveri sul totale dell’ultimo anno) e l’ospedale di Gravedona (32%).

Il fenomeno è legato alle sorti del Pronto soccorso che accoglie il 51% degli accessi ospedalieri della popolazione residente. Dei 10.942 pazienti che abitano nei Comuni del distretto e che nel 2023 hanno avuto bisogno di un Pronto soccorso 5.616 sono andati all’Erba Rinaldi. Aumenta il peso sostenuto dal reparto di emergenza del Sant’Anna, da 1.407 accessi di residenti nel Medio Lario contati nel 2019 si è arrivati a 1.675. Nello stesso periodo diminuisce invece il contributo del Pronto soccorso di Gravedona (572 pazienti in meno), un presidio che secondo le ricostruzioni condivise ieri può offrire ancora sostegno.

Al contrario il Pronto soccorso di Menaggio - è stato detto nel corso della riunione - non ha alle spalle reparti chiavi come la rianimazione, la medicina generale, le attività chirurgiche. E senza questi servizi l’emergenza dell’Erba Rinaldi resta nel limbo. La politica regionale ha approvato una mozione bypartisan per salvare il presidio - è stato precisato durante la discussione - ma l’atto non è vincolante e la giunta regionale non si è espressa.

In ogni caso, per riassumere, per il momento le cose non cambieranno, ma entro l’anno secondo l’Asst Lariana occorre prendere una decisione definitiva. Solo con il ricorso ai medici a gettone e alle costose cooperative esterne l’ospedale di Menaggio va faticosamente avanti.

Diverso il quadro dell’assistenza. Le attività ambulatoriali invece a Menaggio crescono del 3,2% rispetto al 2019, l’86% della produzione è rivolta ai residenti nel Medio Lario, c’è meno spostamento verso gli altri presidi e i risultati del 2024 sono confortanti. Quindi quel che Asst Lariana può fare, una volta ricevuto il mandato dalla Regione, è potenziare tutte queste attività e il territorio, dalla casa di comunità alla centrale operativa. Partendo da un dato significativo che può facilitare il lavoro all’ospedale. Il 51% degli accessi in Pronto soccorso a Menaggio registrati nel 2023 riguarda pazienti cronici. Persone fragili con una o più patologie che potrebbero essere meglio seguite a casa.

Complessivamente sono oltre 15mila i cronici residenti nel Medio Lario, di contro oggi sul territorio sono attivi solo quattro infermieri di famiglia che fanno visite a domicilio, l’obiettivo è portare questo contingente a 50 professionisti.

L’attività ambulatoriale

Certo bisognerà riuscire ad assumere nuovi sanitari, magari grazie ad un convitto per offrire alloggi economicamente sostenibili. L’Asst Lariana può quindi implementare i servizi della casa di comunità, vuole costruire una centrale operativa per dialogare con i pazienti e i medici di famiglia. Purtroppo invece non ha le forze per riaprire il servizio psichiatrico.

Ma la cura dei bisogni più urgenti e acuti, quindi il Pronto soccorso, resta appesa ad un filo.

Lunedì i vertici dell’Asst Lariana (ieri era presente anche il direttore generale Luca Stucchi e il direttore amministrativo Giacomo Boscagli) incontreranno medici e dipendenti per poi mettere nelle mani dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso un progetto che viene definito credibile, condiviso con gli amministratori locali.

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