Minaccia la compagna con il coltello, ma la figlioletta chiama i carabinieri

Alto Lago I militari di Menaggio costretti ad abbattere la porta di casa. L’uomo è stato portato al Bassone

I carabinieri della stazione di Menaggio, intervenuti sul posto, sono stati costretti ad abbattere la porta e a fare irruzione in quell’appartamento dell’Alto lago dove un uomo, 37 anni, teneva la compagna – 43 anni – e almeno una delle figlie minori della donna sotto la minaccia di un coltello. Era stata proprio la ragazzina tra l’altro, minore di 10 anni, a trovare la forza di rifugiarsi in camera e, con il cellulare, chiedere l’intervento dei carabinieri.

Si è concluso con un arresto, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì dopo aver ultimato gli atti anche se i fatti risalgono al tardo pomeriggio di domenica, l’ennesimo fascicolo per “codice rosso” di questa devastante estate lariana sul fronte dei maltrattamenti in famiglia, con decine di fascicoli che si sono riversati sulla procura. L’ultimo, come detto, in un paese dell’Alto lago. In manette, portato nel carcere del Bassone per volere del pm Antonia Pavan (in attesa di essere interrogato nelle prossime ore dal giudice delle indagini preliminari) è finito un nigeriano trentasettenne, sorpreso dai carabinieri – una volta abbattuta la porta che non voleva aprire – ancora con il coltello nelle mani intento a minacciare i congiunti. L’ipotesi di reato con cui (a fatica) è stato prelevato e portato in carcere è stata quella di maltrattamenti in famiglia. Il coltello è stato posto sotto sequestro.

Da quanto è stato possibile ricostruire, l’uomo era in condizioni di alterazione, verosimilmente ubriaco. Di lui non possiamo fornire ulteriori dettagli a tutela dell’anonimato della compagna, una donna pure lei nigeriana di 43 anni, e delle figlie minori della stessa, una avuta con una precedente relazione e l’altra con l’arrestato.

A chiedere aiuto, in una telefonata alla centrale operativa fortemente drammatica, è stata proprio una delle minori che i carabinieri hanno poi trovato chiusa in camera. Una chiamata fatta con il cellulare, in cui la ragazzina riferiva del compagno della madre con il mano il coltello intento a minacciarla. I militari dell’Arma della stazione di Menaggio in pochi attimi si sono presentati all’esterno della casa chiedendo di poter entrare, salvo poi – di fronte alle urla che arrivavano dall’appartamento – decidere di scardinare la porta e di fare irruzione. L’uomo aveva ancora il coltello in mano, per nulla intenzionato ad arrendersi.

I carabinieri hanno così iniziato una trattativa, riuscendo a convincerlo a far uscire dall’appartamento la compagna e le figlie. Solo dopo sono intervenuti bloccandolo, disarmandolo e infine ammanettandolo. L’epilogo è stato poi al Bassone, nel carcere di Como, dove il trentasettenne nigeriano è stato portato e rinchiuso in attesa di spiegare i motivi del proprio gesto al giudice. La donna – che ha riportato una ferita da taglio alla gamba – è stata medicata al pronto soccorso e dimessa con una prognosi di 12 giorni.

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