Cronaca / Lago e valli
Sabato 21 Dicembre 2024
Morì nel dirupo dopo la caduta con l’auto
Un anno e sei mesi a tecnico del Comune
San Siro: Marisa Garovo aveva perso il controllo del mezzo che aveva poi sfondato la ringhiera. A detta dei giudici la barriera era priva delle caratteristiche necessarie ad assicurare protezione
Maxi risarcimento provvisionale da 170 mila euro – in vista di una futura definizione in sede civile – in favore dei parenti della vittima, una condanna ad un anno e sei mesi con la pena sospesa per il responsabile unico del procedimento, e una assoluzione per non aver commesso il fatto.
Si è concluso così ieri mattina, con il dispositivo letto dal giudice Daniela Failoni, il processo per la morte di Marisa Garovo, 70 anni di San Siro, avvenuta il 12 maggio del 2021 mentre era al volante della propria Fiat Panda. Fascicolo che era stato coordinato dalla procura di Como con il pubblico ministero Antonia Pavan.
Chiamati a rispondere all’ipotesi di reato di omicidio colposo, erano il geometra dell’ufficio tecnico comunale , di San Siro (che era anche il Rup, assistito dall’avvocato Nuccia Quattrone), e l’ingegnere incaricato dal comune di Dongo (avvocato Tiziana De Marzi). Ad essere condannato è stato il tecnico mentre l’ingegnere potrebbe essere stato ritenuto l’autore del calcolo relativo al cemento armato ma senza evidentemente responsabilità sui parapetti che non ressero all’urto con l’auto facendola precipitare nel lago. Le motivazioni saranno però rese note solo tra tre mesi.
In aula, come responsabile civile assistito dall’avvocato Alessandro Mogavero, c’era anche il comune di San Siro condannato a risarcire i parenti della vittima in solido con l’imputato condannato per una cifra complessiva (ma provvisionale, che dunque dovrà ancora essere meglio definita in sede civile) di 170 mila euro.
La famiglia della povera donna morta dopo essere precipitata nel lago è stata rappresentata dai legali Egon Bianchi e Vanda Cappelletti.
La signora Garovo, in quel maledetto giorno di maggio del 2021, mentre era in discesa lungo la rampa della discarica del paese, nello svoltare verso sinistra (curva a gomito) aveva perso il controllo della vettura andando ad impattare contro la ringhiera posta a protezione di un dirupo. La barriera non era riuscita ad attutire l’urto, aprendosi e lasciando precipitare l’auto per una trentina di metri nel lago sottostante. Per la povera donna non ci fu niente da fare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA