Motoscafo contro surf: «Io, miracolato»

Porlezza Fabio Gustalli travolto con il suo wing foil: «L’ala gonfiata ha fatto da airbag e mi ha salvato la vita»

Un potente motoscafo investe un surfista, con la vela che si disintegra e la tavola che finisce smembrata dagli ingranaggi dell’elica. E’ la scena che si è consumata nei giorni scorsi sul Ceresio, nella baia di Porlezza, con protagonista Fabio Gustalli, appassionato di sport d’acqua che per l’occasione praticava il wing foil, disciplina che si svolge con una tavola dotata di hydrofoil (superfici laminari sommerse che consentono di aumentare la velocità, ndr) e vela con un’ala gonfiabile.

Salvezza

«E’ stata proprio l’ala gonfiabile ad avermi salvato la vita – riconosce il malcapitato surfista porlezzino – . Ho avvertito il rumore di un motoscafo che si avvicinava, ma mai avrei pensato di essere investito in pieno, come invece è successo. L’ala gonfia ha fatto da airbag nell’urto e si è rivelata provvidenziale; il resto della mia attrezzatura è andato distrutto».

«Ho preso comunque una botta terribile all’addome - racconta - e, quando mi sono recato al pronto soccorso, non a caso, mi hanno diagnosticato una brutta frattura a una costola. Mi considero, in ogni caso, un miracolato». Il motoscafo era condotto da un turista tedesco che in quel frangente, evidentemente, era distratto; si è comunque fermato e assieme agli amici a bordo ha prestato soccorso al surfista, ora convalescente.

La questione

L’incidente raccontato non fa altro che riportare d’attualità una problematica che, stando alle testimonianze dei bagnanti assidui e di chi vive il lago per pratiche sportive, non è certo nuova: motoscafi e moto d’acqua solcano in gran numero le acque del Ceresio e, soprattutto nel clou della stagione turistica, i rischi e i pericoli si moltiplicano.

In acqua, evidentemente, la sensazione che gli spazi siano immensi induce i conducenti meno esperti a sentirsi tranquilli e ad abbassare il livello d’attenzione, con conseguenze poco simpatiche per i surfisti, che al largo hanno sempre la precedenza rispetto alle imbarcazioni.

Coperta corta

C’è chi invoca maggiori controlli e Giovanni Bernasconi, sindaco di Claino con Osteno e consigliere dell’Autorità di bacino del Ceresio, al riguardo fa una propria considerazione: «Sia da parte nostra, sia della Guardia di finanza, vengono effettuati dei passaggi lungo tutta la costa, ma è ovvio che non possono essere quotidiani. Noi gestiamo un ampio bacino e con il personale a disposizione non possiamo essere ovunque. Come sindaco – aggiunge Bernasconi – devo dire che o Osteno non si notano motoscafi e moto d’acqua in numero tale da giustificare un certo allarmismo, mentre a Porlezza, considerato il numero elevato di campeggi, la situazione è sicuramente diversa».

Con l’arrivo della Guardia costiera a Menaggio, in occasione della presentazione il ministro Matteo Salvini aveva fatto riferimento anche a un possibile utilizzo sul Lago Ceresio, ma per ora si rimane nell’ambito delle buone intenzioni.

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