«Nascosti in cantina e senza nulla»
L’inferno di Yana finisce sul lago

Con i due figli di 9 mesi e 9 anni ha lasciato il suo frutteto a poca distanza da Kiev. «Mio marito e il primogenito sono rimasti a combattere». Ospite della famiglia Pistocchi

Yana è finalmente al sicuro nella casa di Gianni Pistocchi e della moglie Natalia (famiglia composta da marito, moglie e due figli). Con lei ci sono il piccolo Bogdan di soli nove mesi e un secondo figlio Daniel di 9 anni.

In Ucraina sono rimasti il marito e il figlio più grande di 18 anni, impegnato negli studi all’interno dell’Accademia militare.

Gianni Pistocchi - operatore ecologico del Comune di Sala Comacina (e personaggio molto conosciuto) - ha ringraziato tutti, anche via social, per la catena di solidarietà che ha permesso di aiutare questa mamma con i suoi due bimbi.

L’appello

Catena che ha coinvolto Sala Comacina (gli aiuti coordinati da Andriy oltre ad alcuni privati ed attività), ma anche altri Comuni del territorio e che ha permesso di far avere cibo, indumenti e, non da ultimo, i pannolini per Bodgan.

Attraverso “La Provincia”, Gianni Pistocchi chiede che questa famiglia giunta dall’Ucraina possa trovare una sistemazione (ieri c’è stato un primo sopralluogo in un alloggio a Casasco, ndr) e soprattutto un aiuto per omogeneizzati per Bogdan ed un sostegno per mamma e figlio.

«Mi auguro che martedì anche i miei suoceri dall’Ucraina riescano ad arrivare qui insieme a noi. Nel contempo lancio anche un appello per un’altra mamma ucraina con una ragazza di 18 anni, con seri problemi alla vista, anch’esse alla ricerca di un alloggio. Spero che qualcuno le aiuti per trovare finalmente un pizzico di serenità davanti all’orrore di questa guerra», aggiunge Gianni Pistocchi.

Quella di Yana era una famiglia felice prima della guerra. Famiglia impegnata nella gestione di un frutteto non lontano da Kiev, la capitale dell’Ucraina, frutteto ricco in particolare di piante di mele. L’avanzata russa li ha obbligati a scappare praticamente all’improvviso, lasciando anche un camion pieno di mele davanti all’attività di famiglia.

«Siamo arrivati l’altroieri (domenica, ndr) - spiega Yana, che parla un italiano davvero fluente - E’ tremendo quello che sta accadendo in Ucraina in questi giorni. Nessuno potrà sapere quando questa follia terminerà. Ho con me i figli di 9 mesi e di 9 anni. Mio marito e mio figlio più grande sono rimasti a casa. Anche noi purtroppo abbiamo registrato bombardamenti. Abbiamo vissuto nel terrore delle bombe con gli allarmi per gli attacchi aerei che suonavano di continuo. Siamo stati a lungo nascosti in cantina, sperando che non ci accadesse nulla di male. Sono stati giorni terribili».

La situazione

Poi la fuga, non proprio semplice. «E’ stato difficilissimo passare i controlli della dogana con la Romania. Sono stata quattro ore in piedi con il bimbo in braccio e l’altro bimbo di fianco. C’era tantissima gente. Tante mamme con bimbi, al freddo sotto la neve. In Romania abbiamo ricevuto un sostegno importante. Poi in pullmino siamo riusciti a raggiungere l’Italia».

Infine, una riflessione su quanto sta accadendo in Ucraina: «La Russia non sta guardando in faccia a nessuno. Bombarda le case. Fa morire donne, bambini e anziani. Ci sono bimbi che muoiono davanti ai genitori nei bunker, senza cibo e senza acqua. In molti non mangiano da giorni e l’unica acqua disponibile è quella ricavata dalla neve. Le immagini non rendono appieno quanto sta accadendo nel nostro Paese. Speriamo di poter tornare presto nelle nostre case».

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