Navigazione, cambiano tratte e orari: «Affidato uno studio al Politecnico»

Trasporti L’annuncio del Gestore della Navigazione al dibattito pubblico di Griante: «Le rotte sono vetuste e lasciano buchi durante la giornata». I problemi degli aliscafi

La storica tratta Colico-Como, che l’aliscafo delle 6.01 (il primo del mattino) percorre in un’ora e 27 minuti, potrebbe venire archiviata a beneficio di percorsi rimodulati coperti da più mezzi, ad esempio Colico-Menaggio e Menaggio-Como.

Nuove rotte dunque, ma anche orari meno vetusti ed ingessati degli attuali, che lasciano “buchi” piuttosto evidenti in vari momenti della giornata. Sono novità sostanziali e sono state annunciate dal Gestore governativo della Navigazione Laghi, Pietro Marrapodi, che venerdì sera, durante l’incontro pubblico promosso dal sindaco Pietro Ortelli, ha parlato delle future strategie di NaviComo.

Obiettivo

«Incrementare le corse rappresenterebbe per noi un obiettivo di importanza strategica - le parole di Marrapodi -. Ma senza personale resta al momento un obiettivo irraggiungibile, per cui servirà un po’ di pazienza. Di sicuro con il progressivo debutto delle nuove imbarcazioni, dal prossimo febbraio, andremo ad affrontare in maniera incisiva il tema della rimodulazione delle corse e degli orari. In questo contesto - ha spiegato - ho dato mandato al Politecnico di Milano di andare a rivedere tutte quelle che potrebbero essere le nuove rotte da e per il capoluogo, con i nuovi orari e con le giuste opportunità di interscambio. L’obiettivo è rendere il servizio maggiormente performante».

« In questo contesto - ha aggiunto il numero uno di NaviComo - la zona del Centro lago è destinata inevitabilmente a diventare baricentrica, facendo partire da lì in una sorta di raggiera verso le varie destinazioni. Dunque da qui ai prossimi anni sicuramente il vecchio concetto di corsa singola potrebbe essere archiviato, a beneficio di percorsi e rotte decisamente più utili alla causa del turismo e nel contempo a quella di lavoratori, studenti e residenti, cui dedichiamo tutta l’attenzione del caso».

Strutturale

C’è da fare i conti però con la flotta. Gli aliscafi, ad esempio, hanno un problema di fondo: « L’aliscafo per poter “lavorare bene” deve alzarsi sulle ali, ma le distanze troppo vicine tra pontile e pontile portano ad un’usura dei motori - ha rimarcato Marrapodi -. I motori devono lavorare sempre alla massima potenza. E le conseguenze si notano ormai da tempo».

Ci sono state poi, nel passato, scelte sbagliate: «Quanto ai catamarani, pensare che il lago di Como fosse un luogo idoneo per questo tipo di imbarcazioni forse ha rappresentato un ragionamento sbagliato già in origine - ha detto Marrapodi - . Anche da questo è nata la necessità di avere nuove navi e nuovi orari. Ci saranno imbarcazioni completamente diverse, veloci sì, ma non come gli aliscafi. Ecco perché il Politecnico ci dovrà dire come queste corse potranno comunque essere performanti».

Futuro

Da pochi mesi è entrata in funzione anche la motonave ibrida “Iris”. «Gli investimenti ci sono stati e ci saranno - la chiosa - . Meglio qualche minuto in più sui tempi di percorrenza, con la certezza però di arrivare a destinazione nell’orario stabilito».

Sarebbe già un successo.

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