Navigazione, flotta veloce ferma. Otto corse cancellate solo oggi

Trasporti Funziona soltanto un catamarano, aliscafi tutti fuori servizio. Pendolari in difficoltà. Assalto ai bus

Solo oggi, con l’intervento (pare) di un’azienda convocata d’urgenza, si conosceranno i tempi di recupero almeno del “Freccia delle Valli”, il primo aliscafo che potrebbe tornare in servizio - pur in tempi ancora da definire - dopo che praticamente tutta la flotta veloce della NaviComo è rimasta bloccata. Unica eccezione, il catamarano “Città di Lecco”, che ancora riesce a garantire i collegamenti da e per i Comuni rivieraschi.

Quindi si procederà alle verifiche anche sul secondo aliscafo operativo nei giorni scorsi, il “Guglielmo Marconi”, ma anch’esso fermo. Sono le conseguenze degli impatti dei natanti con detriti e tronchi in mezzo al lago. Il tutto rende davvero difficile la situazione per gli utenti, pendolari, studenti e anche turisti. Tre sono gli ordini di problemi.

Il primo è da ricondurre al fatto che alle tre corse cancellate ieri, oggi se ne sono aggiunte altre cinque, per cui in tutto ne mancano otto. Ieri sono saltate le due corse dei pendolari Como-Bellano delle 17.10 e la Como-Colico delle 18.35. Orario alla mano, l’unica corsa a disposizione degli abbonati del lago dopo il lavoro è rimasta quella delle 19.25, con il catamarano e, di conseguenza, con tempi di percorrenza dilatati rispetto all’aliscafo. Unica - parziale - consolazione, il ritorno al pontile di Como del pannello che segnala la “corsia riservata” per gli abbonati. Oggi è garantita la corsa delle 6.01 da Colico, ma non quella delle 7.03 da Menaggio e così da Como risultavano cancellate le corse veloci delle 13.30, delle 17.10 e delle 18.35.

Il secondo motivo di preoccupazione è legato all’unica alternativa legata al servizio pubblico praticabile, ovvero i bus di Asf che - complice anche lo stop forzato dei mezzi veloci via acqua - hanno vissuto un fine settimana all’insegna del tutto esaurito, come certifica una foto scattata nel pomeriggio a Lenno, a metà del rettilineo lungo la Regina. Bus stracolmi, quindi, nonostante le nove corse “di rinforzo” istituite domenica lungo la linea “C10” tra Menaggio e Como. E per i pendolari restano inoltre le difficoltà legate alla decisione di non ripristinare il capolinea di Como in piazza Matteotti, ma di mantenerlo a Como San Giovanni.

Scelta molto criticata da studenti e lavoratori residenti nei Comuni del lago e delle valli. Il terzo motivo è direttamente connesso al rincaro delle tariffe dei parcheggi in città a Como, incluso quelli a raso del parcheggio di Tavernola - punto di interscambio con la navetta via lago diretta verso il centro città - che secondo quanto comunicato da Csu, la società controllata dal Comune, diverrà a pagamento dal 23 aprile. Resterà gratuito soltanto il piano rialzato rimarrà gratuito.

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