Nicolò, morto a febbraio sugli sci: la scuola gli concede il diploma alla memoria

Menag gio Accolta dal ministero dell’Istruzione la richiesta di una compagna di classe e dell’istituto Vanoni. La commovente motivazione di Emma: «Era il più bravo, e avrebbe ottenuto il punteggio più alto. Se lo merita»

C’è anche Nicolò Mainoni fra i diplomati di ragioneria di quest’anno all’istituto Vanoni. Ai suoi familiari sarà consegnato un diploma alla memoria: Nicolò, come molti ricorderanno, lo scorso 9 febbraio è rimasto vittima di un tragico incidente mentre sciava con la famiglia a Folgarida, in Val di Sole. Aveva 18 anni. Il ministero dell’Istruzione, in risposta alla richiesta della scuola, non ha posto veti: «In riferimento alla richiesta di rilascio del diploma “alla memoria” alla famiglia dello studente Nicolò Mainoni, frequentante la quinta classe nell’anno 2021/2022 e tragicamente scomparso il 9 febbraio 2022, si comunica che la scrivente non ravvisa motivi ostativi al conferimento del citato diploma – si legge nella nota firmata dal dirigente Teresa Pasciucco – L’istituzione scolastica vorrà pertanto curare la consegna alla famiglia del diploma, senza annotazione di voti, con la specificazione che trattasi di diploma conferito alla memoria».

«Nicolò aveva gli occhi belli, di chi bramava la vita, di chi se la sarebbe mangiata se solo avesse avuto ancora po’ più di tempo»

La richiesta – questo l’aspetto più significativo – era partita da una compagna di classe, Emma Dentella: «Nicolò aveva gli occhi belli, di chi bramava la vita, di chi se la sarebbe mangiata se solo avesse avuto ancora po’ più di tempo – scrive la studentessa di quinta C – Pur se attento ai dettagli, preferiva correggerti senza fartelo pesare, forse perché aveva la leggerezza di chi prende la vita così com’è. Era sempre il primo disposto a spiegarmi un semplice esercizio di matematica ed era l’unico e il solo che riusciva a trovare l’errore di troppo».

«Abbiamo passato infinite ore in videochiamata per sistemare e correggere assieme gli esercizi di economia aziendale. In italiano spiccava in un modo tutto suo, conosceva le cose che neppure sapevamo di aver studiato, era un’enorme enciclopedia di figure retoriche. Vorrei tanto che anche lui avesse il suo diploma – prosegue Emma nella sua lettera – Vorrei che fosse lui a dimostrarvi ciò che ha imparato e il suo valore, ma purtroppo dovrete accontentarmi delle mie parole e di quelle di alcuni miei compagni, che hanno preferito non inviare ciò che avevano scritto. Per quanto lui possa essere dentro di me, di noi e all’interno di tutti i nostri diplomi, è giusto che Nicolò e la sua famiglia ottengano l’attestato che confermi la conclusione del suo stupendo e meritato percorso».

«Era “il più avanti”, il più bravo fra tutti noi e, se oggi fosse ancora qui, l’avrebbe sicuramente dimostrato»

«Avrebbe sicuramente ottenuto il punteggio più alto di tutti – conclude la compagna di classe – perché nessun compagno sarebbe stato in grado di superare il suo livello, era “il più avanti”, il più bravo fra tutti noi e, se oggi fosse ancora qui, l’avrebbe sicuramente dimostrato».

I docenti del consiglio di classe di quinta C e il dirigente scolastico Silvio Catalini, hanno fatto propria la richiesta dei compagni di classe e, alla luce dell’ottimo percorso scolastico di Nicolò, hanno chiesto al ministero l’opportunità di ottenere anche per lui il conseguimento del diploma, che alla chiusura degli esami verrà consegnato ai genitori.

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