«Nuovi pontili per il turismo sul lago»: il progetto dell’Autorità di Bacino

L’ente raccoglierà le richieste degli operatori per far fronte alla carenza di attracchi. La metà dei posti a uso pubblico, il restante affidato ai privati. Le adesioni dovranno arrivare entro il 31 marzo

Innovativa, pragmatica, necessaria. Sono almeno tre gli aggettivi che accompagnano l’iniziativa promossa dall’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori e che prevede - a fronte dell’overtourism registrato non solo nelle strutture ricettive, ma anche nel bacino del Lario, spesso accompagnato dall’impossibilità di sbarcare - la realizzazione di nuovi attracchi, con la peculiarità che questi attracchi (pontili per rendere appieno l’idea) nasceranno all’interno di una partnership tra pubblico e privato.

E’ la prima volta che una simile proposta trova degna concretizzazione non solo sul Lario, ma anche sui laghi lombardi. Proposta che il presidente dell’Autorità di Bacino Luigi Lusardi (al suo fianco il direttore Franco Binaghi) ha così descritto ieri mattina dall’ufficio al secondo piano della nuova sede di Menaggio.

«La nostra al momento è un’indagine conoscitiva, rivolta agli operatori turistici dei Comuni lariani (comaschi e lecchesi) che fanno riferimento all’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori - rimarca Luigi Lusardi -. Ci sarà la possibilità di far pervenire le adesioni entro il 31 marzo (l’indagine conoscitiva è consultabile sul sito istituzionale dell’Autorità di Bacino). E questo dà la dimensione di quanto vogliamo realizzare in tempi celeri le nuove strutture di approdo». Di sicuro l’iniziativa dell’Autorità di Bacino nasce da un’esigenza reale e pressante con cui il nostro lago deve fare i conti ovvero la cronica carenza di attracchi temporanei. In questo modo l’hotel, il ristorante o l’operatore turistico e così gli operatori commerciali del diporto di turno potranno dotarsi di una struttura che sarà (almeno) per metà privata e per la restante parte pubblica, con le relative modalità di utilizzo che saranno definite contestualmente alla concessione definitiva della singola opera. Esigenza emersa - secondo le parole di Luigi Lusardi - anche nei vari incontri istituzionali tenuti negli ultimi mesi.

L’idea di fondo che accompagna questa indagine conoscitiva è quella di realizzare piccoli attracchi, che possano incamerare in tempi celeri il beneplacito dei relativi Comuni e così della Soprintendenza e che riescano a garantire un numero di posti - partendo dal 50% - al partner privato e la restante parte ad uso pubblico. Per i privati gli ormeggi dovranno sempre gravitare nell’ambito di attività imprenditoriali di carattere turistico, ricettivo e diportistico, fermo restando che i privati che investiranno in questa importante iniziativa avranno l’utilizzo esclusivo della parte a loro destinata.

Per diretta conseguenza i costi saranno suddivisi tra il privato e il pubblico, con la parte pubblica che sarà garantita in prima persona dall’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori. Le regole d’ingaggio (ne diamo conto a parte) sono contenute nelle tre pagine di indagine conoscitiva che rappresenterà un primo elenco delle strutture e così delle attività turistico-ricettive che hanno deciso di mettersi in gioco. Da qui l’Autorità di Bacino svolgerà una pre-istruttoria di ammissibilità, che si baserà su quattro punti strategici, tra cui la modalità di utilizzo della struttura. Una volta redatto l’elenco delle strutture ammissibili, ai soggetti interessati verrà chiesto di presentare apposita istanza, poi oggetto di tutti gli approfondimenti tecnici e legislativi del caso. Infine le progettualità meritevoli troveranno degna concretizzazione attraverso il cofinanziamento dell’Autorità di Bacino.

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