Cronaca / Lago e valli
Martedì 22 Ottobre 2024
Omicidio di Garzeno, fermato trapper di 17 anni
Catasco, la svolta Tracce di dna del minorenne trovate sul luogo del delitto. La nonna: non può essere lui, era a scuola guida
“Voglio soldi, voglio soldi, voglio audi, voglio lambo, voglio oro giallo sul mio corpo”. Se davvero Candido Montini è stato ucciso a coltellate per motivi economici, il movente del delitto potrebbe avere il ritmo del trap. I carabinieri del nucleo investigativo di Como hanno prelevato da casa sua e portato in caserma, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, un ragazzo di 17 anni di Garzeno, autore - senza grande successo - di canzoni di musica trap. Sarebbe lui, almeno nell’ipotesi degli investigatori, l’autore del delitto del 24 settembre scorso, quando l’ex consigliere comunale è stato affrontato dal s uo assassino a colpi di coltello.
L’indagine
La svolta nell’indagine ieri mattina all’alba, quando dal comando provinciale di Como sono partite quattro auto alla volta di Garzeno. A bordo gli uomini del nucleo investigativo e del Ros dei carabinieri, arrivati come rinforzo per risolvere un caso complicato. Decisiva per arrivare a portare al Beccaria in stato di fermo il sospettato (il cui nome che non faremo, visto che è minorenne) sarebbe stata una traccia di dna trovata sulla scena del crimine, e riferita al giovane portato in caserma (insieme ai genitori).
Omicidio di Garzeno, il minorenne fermato per il delitto di Candido Montini viene portato al Beccaria. Video di Mauro Peverelli
Che la svolta potesse arrivare dagli esiti degli accertamenti scientifici, era ormai chiaro. Soprattutto dopo che i militari avevano iniziato a mappare tutta la popolazione di Garzeno, partendo proprio da Catasco, per trovare una corrispondenza con le tracce rinvenute sulla scena del crimine. Quella corrispondenza sarebbe arrivata già la scorsa settimana. La decisione di intervenire sarebbe giunta dopo ulteriori verifiche e accertamenti, per avere la certezza che il dna dell’ignoto sospettato dell’assassinio corrispondesse con quello del ragazzo portato via di casa ieri mattina.
I carabinieri conoscevano la via di fuga presa dall’assassino di Candido Montini. Una stradina pedonale che passa tra le case e vecchie legnaie. E proprio lungo quella via di fuga avevano trovato dapprima il portafogli della vittima, quindi il coltello utilizzato dall’assassino. Un coltello da cucina, tutto in metallo, impugnatura compresa. E proprio la conformazione dell’arma potrebbe aver tradito il presunto omicida. Che nell’infierire contro la sua vittima si sarebbe procurato una ferita alla mano. Il suo sangue sarebbe quindi stato trovato in casa.
Il coltello era stato abbandonato sulla tettoia di una legnaia, non lontano da dove si trovava il portafogli (vuoto) portato via all’ex consigliere comunale.
Il sospetto, come detto, è che il delitto sia legato a questioni economiche. Candido Montini, la mattina in cui è stato ucciso, era stato in banca, pare per ritirare del denaro. Non è dato sapere se questa informazione fosse a conoscenza del suo assassino. Omicida che, da quanto ricostruito, avrebbe scavalcato il cancelletto che poi conduce alla porta di casa. E lo avrebbe fatto anche nella fuga (lasciando una traccia anche lì). Una circostanza che aveva portato a escludere un delitto maturato nell’ambiente più vicino alla vittima (che, sicuramente, sapeva come aprire agevolmente il cancelletto senza bisogno di scavalcare).
L’interrogatorio
Fino alle 22 il diciassettenne sospettato del delitto ha risposto alle domande del pubblico ministero della procura dei minori di Milano. Per tutto il giorno, con grande caparbietà, il ragazzo avrebbe continuato a professare la sua assoluta estraneità alle contestazioni mosse dagli investigatori. Anche la nonna del ragazzo, ieri sera all’uscita dalla caserma dei carabinieri, ha detto ai giornalisti presenti che suo nipote non può avere ucciso Candido Montini perché quel giorno era impegnato in una lezione di scuola guida a Dongo.
Evidentemente un alibi che non ha retto ai controlli degli inquirenti, visto che al termine dell’interrogatorio il ragazzo è stato fermato per omicidio volontario e portato al Beccaria.
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