Ospedale di Menaggio, arriva il progetto per i cronici: «I reparti per acuti? Tocca alla politica»

Menaggio Il direttore generale dell’Asst annuncia i progetti per il nosocomio: «Quasi pronti» Restano dubbi sul pronto soccorso dopo l’annuncio della chiusura di Bertolaso e il dietrofront

Ospedale di Menaggio: entro fine mese sarà presentato in Regione il progetto la cure dei malati cronici. Per urgenze e acuti, invece, la situazione è ancora indefinita e c’è attesa per la decisione finale.

L’Asst Lariana sta infatti ultimando il progetto da consegnare a breve all’assessorato regionale al Welfare e finalizzato al potenziamento dei servizi sul territorio.

«Per i servizi sanitari del medio lario saremo pronti a consegnare in Regione la nostra proposta verso fine mese – spiega a questo proposito il direttore generale dell’Asst Lariana Luca Stucchi – Le cure per i fragili, l’assistenza domiciliare, le case e gli ospedali di comunità da aprire in Centro valle d’Intelvi e a Porlezza che contiamo di concludere tra dicembre e la prossima primavera. Su Menaggio abbiamo pubblicato i primi bandi d’assunzione per circa cinquanta sanitari e già a metà mese conosceremo alcuni esiti. Sicuramente faremo questi passi in avanti, come da mandato ricevuto per potenziare tutte le cure per le cronicità».

Pronto soccorso, ortopedia, rianimazione, già in parte congelate, invece corrono il rischio di essere sacrificati. «Per il momento resta aperto ciò che adesso funziona – risponde Stucchi – poi attendiamo dalla politica una decisione, non abbiamo ad ora ricevuto indicazioni diverse».

Come si ricorderà, a giugno l’assessore al Welfare Guido Bertolaso aveva annunciato la chiusura dei reparti per acuti, poi - in seguito alla vibrante protesta del territorio - era seguito un dibattito in Regione con l’impegno condiviso a salvare tutto il presidio. Ma l’Asst Lariana ha già messo un punto fermo nero su bianco: senza i costosi medici esterni a gettone è impossibile riuscire ad assumere tramite concorso i camici bianchi necessari a garantire le attività dei reparti dedicati alle urgenze.

Il risultato è che questa fase di stallo sta creando dentro all’Erba Rinaldi un po’ di sfiducia tra i sanitari in servizio, molti si dicono pessimisti circa il futuro dell’ospedale. Un altro infermiere, per fare un esempio, ha scelto di abbandonare il Pronto soccorso, preferendo andare a lavorare sul territorio. I sanitari ancora in forze al presidio di Menaggio si domandano se il potenziamento delle cure per le cronicità possa essere una scelta capace di attrarre nuove leve, se questo tipo di ospedale possa i invogliare giovani a trasferirsi sul lago. Secondo altri medici più ottimisti i gettonisti inviati dalle cooperative possono aiutare l’Asst Lariana ad andare avanti per un periodo pur limitato, cercando nel frattempo di crescere nuovi specialisti in arrivo magari dalle scuole mediche dell’università.

Reparti come Ortopedia all’Asst Lariana con l’arrivo di un nuovo primario sono stati in breve tempo capaci di calamitare molte nuove energie. Così non fosse, persi definitivamente reparti come medicina interna, rianimazione e anestesia e dunque il Pronto soccorso, anche gli specialisti rimasti in servizio potrebbero compiere altre scelte. Trasferirsi presso altri ospedali pubblici della provincia, oppure guardare alla Svizzera e al privato.

«Nessuno si è dimenticato dell’ospedale di Menaggio – fa sapere Anna Dotti, consigliere regionale comasco di Fratelli d’Italia – passata l’estate, alla luce degli esiti dei primi bandi d’assunzione del personale sanitario, io credo che una scelta definitiva sarà matura».

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