Robba sul caso dell’ospedale di Menaggio: «Bertolaso, una delusione. Ha deciso lui in autonomia»

L’intervento Il presidente della Comunità Montana: «Certe scelte vanno condivise. Il fatto che nemmeno gli amministratori locali sapessero, significa che ha deciso lui»

Chiude il pronto soccorso di Menaggio e l’annuncio viene dato dall’assessore regionale al welfare Guido Bertolaso in occasione di una visita in incognito all’ospedale di Gravedona?

Mauro Robba, presidente della Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio non ci sta e va giù pesante: «Non nascondo la mia profonda delusione nei confronti dell’assessore Bertolaso e dell’ospedale di Gravedona – esordisce – Il politico competente in materia sanitaria viene in visita al nostro ospedale generale di zona e né lui né la proprietà del nosocomio avvisano gli amministratori locali. Quando c’è bisogno del supporto dei sindaci per salvare dei reparti non si esita a coinvolgerli e, alla luce del mancato coinvolgimento in quest’ultimo caso, di conseguenza, ci sentiamo decisamente usati al bisogno».

Accreditamento

«Non dimentichiamo che il Moriggia Pelascini è un ospedale accreditato sempre, non solo quando è nella necessità. Mi viene il sospetto – aggiunge Robba – che a volte ce se ne dimentichi, forse ad arte».

La decisione dell’assessore al welfare di annunciare la chiusura del pronto soccorso di Menaggio e di fare di quello di Gravedona il punto di riferimento anche per Centro Lario, Porlezzese e Val Cavargna, a detta dei consiglieri regionali comaschi è scaturita in maniera autonoma e anche Robba ne è convinto: «Il fatto che nemmeno gli amministratori locali siano stati coinvolti o almeno messi al corrente prima è sintomatico che si tratti di una scelta fatta in autonomia dall’assessore Bertolaso – sottolinea il presidente della Comunità montana – . Non è affatto confortante, perché su un tema di fondamentale importanza come la sanità, in democrazia le scelte andrebbero condivise e, comunque, mai imposte da sola persona».

Sulle sorti dell’Erba–Renaldi, infine, Robba non ha alcun dubbio: «Sarebbe deleteria la sua trasformazione in struttura per soli cronici e nessun politico l’aveva mai prospettata. In Regione si lavorava per ripristinare i servizi persi dall’ospedale e per ristabilire anche un pronto soccorso del tutto operativo e funzionale alle esigenze dell’utenza».

Comitato

Il Comitato per la difesa dell’ospedale di Menaggio, invece, non punta il dito contro una persona sola: «Politici e amministratori locali non hanno il coraggio di ammettere che erano tutti d’accordo già da prima – è convinta la portavoce, Giovanna Greco – . In campagna elettorale è stato ribadito che il pronto soccorso dell’Erba–Renaldi, considerato il numero di accessi limitato, avrebbe dovuto chiudere già anni addietro e che solo grazie all’impegno di sindaci e politici regionali è stato comunque mantenuto. Ma non abbiamo sentito nessuno aggiungere che senza la rianimazione e la chirurgia un pronto soccorso è indubbiamente zoppo e è inevitabile un calo drastico degli accessi».

«Oggi non può essere considerato “assurdo” l’annuncio di chiusura dell’assessore Bertolaso – prosegue Greco – . Solo ripristinando i reparti ad esso collegati il pronto soccorso potrebbe riacquistare la propria funzione e i numeri che aveva in passato».

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