Paura per le frane sul lago
Turisti stranieri in fuga da Bellagio

La “perla” del Lario non ha subito danni gravi Molti però hanno cancellato lo stesso le prenotazioni - Leoni: «Il vero problema sono le strade e i trasporti»

Il lago è ferito e i segni inferti dall’ondata di maltempo non sono solo quelli visibili nella montagna o dovuti alla colata di fango e detriti. Ci sono delle ferite invisibili al tessuto turistico del Lago di Como dovute al maltempo, all’eco internazionale avuto dai video di quanto accaduto e alle difficoltà di movimento per le strade chiuse.

Bellagio è un esempio di queste ferite indirette, il paese non ha subito particolari danni per il nubifragio ma in questi giorni gli albergatori e chi affitta camere sono alle prese con le disdette o hanno dovuto registrare dei precipitosi rientri e decine di telefonate preoccupate dall’Italia e dall’estero in cui si chiedeva la situazione. C’è chi ha perso sei clienti, chi quindici, chi una decina; in un anno già difficile per la pandemia un ulteriore colpo inferto all’industria più importante.

Luca Leoni è assessore al turismo di Bellagio, presidente degli albergatori di Confcommercio Como e chiaramente albergatore: «Di certo non ci aiuta il maltempo, poi quando i media parlano di Lago di Como il turista crede si parli di tutto il lago, anche dei paesi che hanno avuto conseguenze minori – spiega -. Però si parla di una situazione che ha ripercussioni a breve termine, in tre o quattro giorni ci auguriamo si torni alla normalità, anche se le previsioni non sono belle».

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 31 luglio

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