Cronaca / Lago e valli
Martedì 19 Novembre 2024
Posteggi della discordia: «Il Comune può tornare sui propri passi»
Laglio L’ex sindaco Pozzi replica a Premoli sui cinque parcheggi vista lago concessi a un privato
Non si è fatta attendere la replica dell’ex sindaco Roberto Pozzi circa la spinosa questione dei cinque posti auto con tanto di “archetti metallici” (o dissuasori) installati nel piazzale vista lago antistante l’ex bar Lanterna, con tanto di petizione (primo firmatario Franco Fazio) depositata al protocollo del Comune con 150 firme a corredo.
Petizione in cui prendendo le mosse dal destino di questi cinque posti auto ha affrontato a tutto tondo il tema sensibile della cronica carenza di parcheggi, in primis per i residenti, sul territorio comunale. Annunciando un’assemblea pubblica sull’argomento, l’attuale primo cittadino Giancarlo Premoli aveva chiamato in causa la precedente Amministrazione - guidata da Roberto Pozzi - spiegando che “la concessione è datata 2020. Concessione che, date le tempistiche, risale ad un’epoca che non riguarda direttamente la nostra Amministrazione. Il rischio di rimuovere ora quegli “archetti” è quello di una causa legale, con possibili danni erariali».
Petizione con 150 firme
Da qui l’articolata replica dell’ex primo cittadino. «I cittadini chiedono giustamente conto all’Amministrazione dei cinque “archetti” sui posti auto dell’ex Lanterna, insistendo nel contempo per una gestione che possa recuperare posti auto per i residenti - le parole di Roberto Pozzi -. Con la nostra Amministrazione abbiamo recuperato decine di posti auto, senza affidarci a costosi studi da 20 mila euro a botta (il riferimento è allo studio di fattibilità per ricavare nuovi parcheggi affidato dall’attuale Amministrazione attraverso un incarico ad hoc, ndr), realizzati grazie anche al rapporto pubblico-privato».
Da qui l’elenco dei nuovi posti auto comparsi negli anni con la precedente Amministrazione in carica. Poi la stoccata sulla vicenda dei cinque parcheggi - con annessi dissuasori (o “archetti metallici) - davanti all’ex bar Lanterna. «Gli archetti vanno tolti perché non autorizzati - ha aggiunto l’ex sindaco -. Sfido chiunque a trovare un’autorizzazione in tal senso. La convenzione, come tutte le cose umane, può essere rivista, purché si abbia visione. Convenzione che prevedeva la concessione di tre posti auto legati alle nuove unità immobiliari e due “liberi” a supporto dell’attività commerciale che va mantenuta a piano terra. Il tutto nell’ambito di una riqualificazione completa degli spazi a cura e spese del privato, che avrebbe consentito di recuperare due posti auto».
Anche alla luce di queste dichiarazioni, l’assemblea pubblica annunciata al nostro giornale dall’attuale sindaco Giancarlo Premoli si annuncia decisamente interessante, oltre che - con ogni probabilità - molto partecipata e non solo per le 150 firme contenute nella petizione.
«Non possiamo toglierli»
In questo contesto è bene ricordare un altro passaggio della disamina del sindaco Premoli a corredo della petizione depositata in Comune: «Rimuovere quegli “archetti” è un diritto, legittimo, dei cittadini che hanno firmato la petizione, cui però l’Amministrazione non può ottemperare. Qualora dovessi annullare in autotutela questo atto, scatterebbero dei ricorsi, con buone probabilità di perdere la causa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA