Provocano l’incidente, poi scappano
Paura per medico di Menaggio

Illeso il cardiologo Vitali, ex primario dell’ospedale di Gravedona. «Mi sono trovato nell’auto ribaltata. Hanno visto che stavo bene, poi la fuga»

Ha 67 anni ed è l’ex primario di cardiologia dell’ospedale di Gravedona.

Da qualche anno in pensione, risiede a Menaggio e sabato 30 ottobre stava viaggiando sulla provinciale della sponda orientale quando da una curva in località Garavina a Dorio (Lecco), fra Piona e Colico, si è visto sbucare un’auto a tutta velocità che ha invaso la corsia opposta di marcia centrando in pieno la sua Mazda cx 5, che si è addirittura ribaltata in strada.

Andrea Vitali medico molto conosciuto sulla sponda occidentale, se l’è vista davvero brutta, anche se per fortuna è rimasto illeso.

«Non ho nemmeno avuto il tempo di tentare una manovra azzardata – racconta – perché l’auto che viaggiava nell’altro senso a una velocità pazzesca mi è venuta addosso senza lasciarmi scampo».

«Ho sentito un botto pauroso e mi sono trovato a testa in giù, disorientato e scombussolato, ma vivo. Sì, la prima cosa che ho pensato – prosegue il medico – è stata di essere comunque vivo. Sono riuscito a districarmi nell’abitacolo e ad uscire dall’auto, prendendo pure consapevolezza di non avere nulla di rotto e nemmeno ferite gravi». Un po’ dolorante ma vivo e nemmeno ferito. Alla luce della dell’accaduto, il dottor Vitali può considerarsi un miracolato e se ne rende conto. Una volta rimessosi in piedi si è trovato davanti uno dei ragazzi che viaggiavano sul veicolo che l’ha investito.

«Mi ha semplicemente chiesto se stavo bene – prosegue il cardiologo – Ho fatto cenno di sì con la testa e a quel punto lui è risalito sull’auto, parecchio danneggiata ma ancora funzionante, che ha ripreso la sua marcia in direzione Dervio. A bordo ho solo intravisto le sagome di altri tre giovani». I pirata della strada, di solito, si allontanano senza nemmeno sincerarsi delle condizioni di chi hanno investito, ma anche nel caso dei giovani che sono finiti contro l’auto di Vitali il termine calza piuttosto a pennello.

Lui è rimasto in strada al buio, dolorante e con l’auto distrutta. Ma anche l’altro veicolo ha accusato il colpo e dopo pochi chilometri è stato costretto a fermarsi; gli occupanti l’hanno abbandonato in una piazzola a bordo strada e si sono allontanati a piedi. Non dovrebbe risultare difficile per le forze dell’ordine, attraverso la targa, risalire al proprietario.

Sul posto, subito dopo l’incidente, è intervenuta un’ambulanza del Soccorso Bellanese, ma Vitali, come detto, ha ritenuto di non dover ricorrere alle cure del pronto soccorso. «Ero sicuramente scosso – commenta ancora il cardiologo – ma al di là di qualche graffio e indolenzimento, ho capito di non aver subito traumi tali da dover ricorrere all’ospedale». A ventiquattrore dall’accaduto il medico menaggino non sapeva ancora nulla delle indagini: «Apprendo ora da voi che le forze dell’ordine hanno poi rinvenuto l’altra auto a poca distanza – conclude il dottor Vitali – Chiedermi come stavo e poi dileguarsi non è certo un comportamento molto corretto».

Solo una settimana fa l’investimento mortale davanti al Continental di Colico con l’automobilista fuggito e successivamente rintracciato.

(Gianpiero Riva)

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