Regina, da oggi bus a senso unico

Tremezzina Anche ieri una domenica di traffico intenso. Da stamattina il divieto diurno dalle 6.30 alle 21 dei mezzi pesanti sopra gli 11 metri

E’ un debutto pieno di incognite quello della nuova ordinanza inerente il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno (dalle 6.30 alle 21) dei mezzi pesanti sopra gli 11 metri. Divieto che scatta oggi e che è destinato a restere in vigore fino al 3 novembre. La prima incognita e’ legata al (possibile) ricorso che l’associazione Sistema Trasporti ha già preannunciato sul modello di quello poi accolto lo scorso anno dal Tar. Sistema Trasporti ha già fatto sapere che il depennamento delle deroghe non basta a risolvere le criticità del provvedimento targata Anas.

Le verifiche

La seconda criticità è legata ai controlli. L’ordinanza è efficace solo se accompagnata da controlli puntuali e soprattutto se ai mezzi pesanti è così ai bus turistici pizzicati in divieto viene imposta l’inversione a “u”. Oggi a metà mattinata, come preannunciato dal comandante della polizia locale di Tremezzina Massimo Castelli, è previsto un primo posto di controllo a Ospedaletto di Ossuccio. Da capire però cosa succedera’ nei prossimi giorni ricordando che all’appello manca ancora il Distaccamento di Tremezzina della Polstrada.

La terza criticità è legata ai mezzi di cantiere della variante. Al momento gli scavi proseguono solo all’interno della galleria principale “Comacina”. Anas nel Tavolo di coordinamento del 30 aprile ha preannunciato 60 mezzi pesanti in transito (con deroga) verso Tirano almeno sino a fine agosto. Da capire quanto incideranno i mezzi di cantiere sulle dinamiche del traffico. Difficile al momento fare previsioni. Di certo la riedizione dell’ordinanza Anas unita alla presenza dei movieri sarà di grande utilità alla causa di una statale che e’ più volte andata in forte affanno soprattutto nelle ultime settimane.

Oggettivamente un’ora o un’ora e mezzo per percorrere i sette chilometri tra Argegno e Lenno rappresentano un dazio troppo pesante da pagare ad attività turistiche aperte e con le scuole ancora aperte per quasi un mese. I ritardi pesantissimi accumulati dai mezzi di trasporto pubblico di Asf sono le specchio di una situazione non più gestibile senza interventi a “gamba tesa”.

Il ponte dell’Ascensione

Nel frattempo, onorando le previsioni della vigilia, il rientro verso Como dopo il lungo ponte dell’Ascensione ha riservato lunghe code, soprattutto dalle 16 in poi. Incolonnamenti che poi sono andati esaurendosi attorno alle 18 tanto che mezzora più tardi risultavano perfettamente percorribili

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