Regina, stop ai mezzi pesanti: si comincia il 20 maggio

L’ordinanza Le limitazioni riguarderanno bus turistici e camion sopra gli 11 metri. Ancora qualche nodo da sciogliere

Anche se non tutti i dubbi sono dissolti - e questo perché legittimamente l’impresa di trasporti con sede a Lenno (Tremezzina) ha chiesto una soluzione per poter transitare con il bus turistico sopra gli 11 metri verso Como - da lunedì 20 maggio riparte la nuova ordinanza Anas che contempla, sul modello di quella sperimentata per meno di tre mesi lo scorso anno, il senso unico (direzione Colonno-Argegno) per i bus turistici e il divieto diurno di transito per i mezzi pesanti sopra gli 11 metri.

Il sopralluogo

Con l’annuncio del ripristino dell’ordinanza - avvenuto durante il Tavolo di coordinamento sulla variante e sulla Regina presieduto dal prefetto Andrea Polichetti e dal presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca si è chiuso in due settimane il cerchio legato alle tre richieste che “La Provincia” aveva sostenuto dal 15 aprile in poi ovvero dal momento in cui il Consorzio Stabile Sis aveva annunciato il fermo dei lavori di scavo delle due gallerie di Colonno. In buona settimana in due settimane, Anas e ministero delle Infrastrutture e Trasporti hanno confermato che i lavori ripartiranno da lunedì 6 maggio - con l’assessore regionale Alessandro Fermi che ha ufficializzato ieri il sopralluogo al cantiere di Colonno del ministro Matteo Salvini per il primo pomeriggio di sabato - e a stretto giro che Anas dietro input del ministero garantirà il milione e mezzo necessario a coprire per il prossimo triennio il servizio dei movieri. Mancava l’ultimo tassello, quello della nuova ordinanza ufficializzata ieri dal responsabile della Struttura Territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, accompagnata peraltro da un altro ritorno, quello dell’altra ordinanza, relativa alle fasce orarie per i mezzi tra 9,1 e gli 11 metri, che necessiterà dopo la prima lettura di ieri di alcuni piccoli accorgimenti, segnalati in presa diretta dal comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli. Ordinanza quest’ultima mai realmente rispettata a fronte di una sanzione irrisoria, 87 euro.

In realtà, in vista del 20 maggio ci sono almeno ancora due nodi da sciogliere. Il primo è legato appunto alla deroga - sollecitata anche dal sindaco Mauro Guerra - per l’unico bus turistico che insiste su Tremezzina e che, per dirla con il comandante Massimo Castelli, «a ordinanza operativa dovrebbe prima raggiungere Lugano o la 36 per andare anche solo a Ossuccio». Su questo punto però Anas ha spiegato che «eventuali eccezioni presterebbero il fianco a nuovi ricorsi, che peraltro già allo stato attuale non sono da escludere».

Possibili ricorsi

Questo perché al nostro giornale il presidente nazionale dell’Associazione “Sistema Trasporti” Francesco Artusa ha già preannunciato un possibile (e nuovo) ricorso al Tar. Una soluzione potrebbe essere quella di garantire al bus in questione un posto al coperto e ben perimetrato a sud di Colonno. Ipotesi difficilmente praticabile. L’altra questione riguarda le deroghe ad esempio ai mezzi sopra gli 11 metri che trasportano animali vivi o ad esempio diretti o di ritorno dalla “Chiarella” in quel di Plesio. «L’ordinanza si basa sull’aumento dei volumi di traffico, sull’esclusione dei mezzi le cui ditte hanno sede nei Comuni oggetto dell’ordinanza stessa e così su una perizia tecnica - le parole dell’ingegner Nicola Prisco - Perizia redatta da uno studio che tratta queste tematiche, dalla quale si evince che in corrispondenza della strettoia di Ossuccio se un bus di 11 metri incrocia un’auto il traffico si blocca. Non così per un bus di 9,30 metri. Da qui il provvedimento». La partita dunque è (quasi) conclusa.

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