Riella e la rapina agli anziani: «Sbagliato l’orario del colpo»

Gravedona Secondo il consulente presentato dalla difesa il fatto risale a un’ora prima di quanto ricostruito

La difesa di Massimo Riella, guidata dall’avvocato Roberta Minotti, ha giocato ieri la propria carta più preziosa nel corso del processo per la rapina ai due anziani di Consiglio di Rumo che vede come imputato proprio l’uomo di Brenzio – 49 anni – diventato famoso in tutta Italia per una rocambolesca evasione nel marzo del 2022 mentre era stato condotto a far visita alla tomba della madre.

Riella – che ha una lunga serie di precedenti – ha sempre però negato categoricamente, anche nel corso dell’esame cui si era sottoposto nell’ultima udienza, di essersi macchiato di quella brutale rapina che aveva anche portato al pestaggio dei due anziani. Ad incastrarlo erano stati più elementi: le immagini delle telecamere che l’avevano ripreso nei pressi della casa, tracce del suo Dna trovate sulla mannaia che aveva usato il rapinatore, tracce di una delle vittime sugli indumenti indossati da Riella e anche un video che lo riprendeva mentre, verosimilmente dopo il colpo, fermava un Apecar per poi salirci a bordo e farsi portare via dal luogo della rapina.

Ieri però la difesa ha chiamato a deporre un proprio consulente investigativo che, partendo dai racconti di una delle due vittime – che aveva riferito che dopo il colpo aveva visto dal balcone il responsabile, che aveva agito con un passamontagna, allontanarsi lungo un sentiero in direzione della chiesa – ha sostenuto come l’orario riferito della rapina non sia affatto compatibile con questa deposizione.

In pratica, secondo la difesa, essendo il colpo avvenuto per la Procura tra le 20 e le 20.30 del mese di ottobre, la vittima non avrebbe potuto vedere (in quanto era già buio e il sentiero non era illuminato) il malvivente in fuga. Quindi, ritenendo ovviamente credibile la vittima e il suo racconto, l’orario della rapina deve – secondo il consulente di Riella – essere spostato indietro almeno di un’ora, intorno alle 19 (il sole, quel giorno, calava alle 18.50) facendo saltare dunque tutte le successive individuazioni di Riella ripreso dalle telecamere in prossimità del colpo. Una versione che ora toccherà al Collegio valutare.

La prosecuzione del processo è poi stata spostata a settembre.

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