Cronaca / Lago e valli
Martedì 14 Novembre 2023
Rifiuti nel lago Ceresio, Ticinesi contro Porlezza: «Ma arrivano da Lugano»
La polemica Accuse da Quadri che ironizza sui ristorni. La replica: «Non conosce il moto delle correnti»
L’ultima polemica lungo la linea di confine corre insieme alle correnti che viaggiano spedite sotto il pelo dell’acqua del lago Ceresio. «Ecco come a Porlezza si preoccupano di tenere pulito il Ceresio - ha rimarcato in un post il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri - E noi al Belpaese versiamo 107 milioni di franchi all’anno di ristorni dei frontalieri. Somma in continua crescita».
Nella foto si nota un bidone vicino a riva adagiato insieme a tronchi e ramaglie e a un paio di rifiuti in plastica. Il post ha inevitabilmente portato in dote numerosi commenti, con inevitabili stoccate al nostro Paese circa la cura dell’ambiente (rimanendo sui massimi sistemi). Peraltro il consigliere nazionale leghista - nonché direttore del “Mattino della Domenica” - non è nuovo a prese di posizioni forti contro la vicina Italia, soprattutto quando di mezzo ci sono le realtà di confine.
Non è si però fatta attendere la risposta - ironica e al tempo stesso piccata - del sindaco Sergio Erculiani: «Non sto neppure a entrare sul fatto delle competenze per la pulizia del lago. Mi limito solo a sostenere che storicamente per il “gioco” di correnti da Porlezza non arriverà mai nulla a Lugano, mentre dal Ticino tutto viene dirottato verso di noi. Non è escludo che il bidone possa essere arrivato dal Ticino. Aggiungo che proprio la Svizzera aveva emesso un’allerta “di grado tre” per il livello del Ceresio a seguito dell’eccezionale ondata di maltempo e che dunque era fisicamente impossibile intervenire per la pulizia del lago, da parte dell’Autorità di Bacino. Mi sorprende che un consigliere nazionale ticinese non sapesse di questa allerta».
Nel suo post, Lorenzo Quadri chiama in causa anche il tema sensibile dei ristorni, con l’ultimo assegno staccato dalla Svizzera verso l’Italia pari a 107 milioni di franchi. Peraltro Porlezza (ne abbiamo dato conto nei giorni scorsi su “La Provincia”) è dopo Como il secondo Comune quanto a importo globale dei ristorni per una cifra superiore al milione e 600 mila euro.
«I ristorni servono a finanziare importanti servizi, come il polo scolastico o come l’istituto alberghiero che in prospettiva interessano anche la Svizzera - fa notare il primo cittadino - Non vedo dunque che polemica ci possa essere sull’utilizzo dei ristorni se non quella finalizzata ad avere qualche “like” in più sui social».
E rilancia su questo argomento: «Ribadisco anche un concetto espresso durante il forum promosso proprio dal vostro inserto “Frontiera” sul tema dei ristorni. E cioè che Porlezza è arrivata ad avere quasi 2 mila residenti in più anche per la vicinanza alla Svizzera. E così c’è chi è arrivato da noi attratto dall’Eldorado svizzero che poi però non ha realizzato ciò che si proponeva. Ora i costi sociali, senza colpevolizzare nessuno, ricadono su di noi. Invito dunque il consigliere nazionale Lorenzo Quadri e in generale una parte della politica svizzera ad essere più avveduti nelle dichiarazioni, ricordando l’impegno quotidiano che i sindaci mettono in campo per risolvere le numerose problematiche presenti».
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