
Cronaca / Lago e valli
Martedì 29 Aprile 2025
Saluto romano a Dongo, i veleni del giorno dopo
Il presidente dell’Anpi Milano se la prende (anche in televisione) con il sindaco «che ha accolto i fascisti». Robba amareggiato per le accuse. Interrogazioni di 5Stelle e Pd al ministro Piantedosi: «Che differenza con Ascoli»
Dongo
«Oggi c’è qualcosa di nuovo – ha detto l’altra mattina in piazza, con tanto di megafono, Primo Minelli presidente dell’Anpi Milano – Il sindaco di Dongo che, al di là della strada ha accolto i fascisti». Dichiarazione ripresa dal Tg 3 della Rai e che ha fatto parecchio discutere in territorio altolariano. Rilanciando i veleni all’indomani della commemorazione dei gerarchi fucilati sul lungolago di Dongo ottant’anni fa, nei giorni seguiti alla Liberazione.
Il primo cittadino Mauro Robba, in effetti, domenica mattina era presente sul lungolago fin dalle 9.30. Lo si è visto consultarsi con i dirigenti della Digos, fare qualche foto e conversare con qualche compaesano. Sono sfilati nei pressi i nostalgici, più di cento, che poi hanno risposto all’appello dei gerarchi col braccio teso. Ma nessuno - e anche questo va sottolineato - l’ha visto rivolgere alcun saluto e, tantomeno, farsi interprete di gesti di accoglienza. Ai microfoni del Tg 3, alla domanda “come vive lei questa giornata?” (riferita alla commemorazione fascista), ha risposto chiaramente: «Con un certo disagio, non è sicuramente uno spettacolo. Il Comune, comunque non rilascia alcuna autorizzazione».
All’indomani non vuole aggiungere altro, Robba, e si limita a dirsi amareggiato per la situazione che si è venuta a creare.
In piazza, con gli antifascisti che si trovavano al di là delle transenne, domenica c’erano anche la segretaria provinciale del Partito Democratico, Carla Gaiani e la parlamentare comasca Chiara Braga. Quest’ultima ha annunciato un’interrogazione al ministro Matteo Piantedosi mentre il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Costituzionali, Alfonso Colucci, ha già provveduto in tal senso: «Ho presentato un’interrogazione al ministro Piantedosi per sapere cosa intende fare il governo in futuro affinché non succeda di nuovo quanto capitato nel giro di pochi giorni tra Dongo e Ascoli Piceno: sul lago un centinaio di aderenti a gruppi neofascisti si sono radunati per commemorare Mussolini e quindici gerarchi della RSI, ponendo in essere atti inequivocabili di apologia del fascismo; nelle Marche la titolare di un panificio è stata sottoposta a identificazione da parte delle forze dell’ordine per aver esposto un semplice striscione antifascista».
Colucci parla di disparità di trattamento tra la tolleranza dimostrata verso manifestazioni di nostalgici del regime fascista e l’attività di controllo nei confronti di manifestazioni antifasciste: «Una disparità che appare in evidente contrasto con i principi costituzionali – rimarca – . Vogliamo pertanto sapere dal ministro dell’interno se il governo interverrà per arginare le manifestazioni apologetiche del fascismo e se intende adottare misure per garantire una uniforme applicazione della normativa vigente, a tutela dei valori antifascisti fondativi della Repubblica».
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