Salvini rassicura: «La Variante sarà terminata»

Tremezzina Ospite questa sera a Cantù, il ministro ha ribadito l’impegno a far sì che la situazione si sblocchi al più presto. «Bisogna trovare i soldi in più necessari per completare l’opera, ma non rimarrà un buco sotto la montagna»

«Il cantiere della variante della Tremezzina non si ferma. Per i maggiori costi, Anas parlerà con l’azienda per trovare gli ulteriori fondi. L’obiettivo è completare l’opera, fondamentale non solo per i laghée, ma per tutti i lombardi».

Questa sera da piazza Garibaldi, il “salotto buono” canturino, prima di raggiungere Campo Solare per la festa della Lega, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha ribadito il proprio impegno per far sì che possa sbloccarsi la situazione di impasse in cui sono finiti i lavori del cantiere della variante della Tremezzina. Impasse che da settembre, a sorpresa, ha nuovamente coinvolto anche il portale sud di Colonno, dove le “volate” tramite esplosivo si sono nuovamente fermate in un remake di quanto accaduto lo scorso 16 maggio (stop agli scavi durato poi sino a metà maggio).

Il ministro delle Infrastrutture ha fornito altre due notizie di rilievo dentro le complesse dinamiche interne ed esterne al cantiere della variante della Tremezzina. La prima a che vedere con la richiesta avanzata in primis dal presidente del Cisr (Comitato Istituzionale Statale Regina) Michele Spaggiari di nominare un commissario straordinario sul modello di quanto accaduto per il ponte Morandi a Genova.

«Il Commissario a fronte degli idrocarburi presenti sotto la montagna non è che possa trasformarsi in “Superman” - la chiosa di Salvini -. I sindaci li ascolto da nord a sud quotidianamente. Quello che serve per andare più veloci lo si fa. Come sul Terzo Valico tra Milano e Genova ci sono rallentamenti perché se trovi un giacimento di gas la sicurezza viene prima di tutto, se qui scavando trovi idrocarburi mi rifiuto di pensare di buttare tutto a lago, inquinando le acque».

E questo è il terzo messaggio forte giunto dal ministro delle Infrastrutture, considerato che i sindaci (o almeno molti di essi) contavano molto sul “fattore lago” per guadagnare tempo nel trasporto dei materiali di scavo (oltre a migliorare la qualità della vita dei Comuni attraversati dai camion di cantiere), sul modello di quanto avverrà per il secondo “tubo” autostradale del Gottardo, con parte dei materiali di scavo che andranno a rimodellare il lago dei Quattro Cantoni. Anche se in realtà il vero nodo è rappresentato dallo smaltimento del materiale contenente arsenico a Griante più che di quello contenente idrocarburi in uscita da Colonno. «Bisogna trovare il modo di andare avanti coi lavori per far sì che non rimanga un buco sotto la montagna. Questo è fondamentale così come è importante trovare i soldi in più. I sindaci li ho ascoltati e li ascolterò. L’obiettivo è comune”, ha poi sottolineato il ministro delle Infrastrutture, parlando di 70 maestranze attualmente al lavoro nel cantiere della variante della Tremezzina (a “La Provincia” ne risultano meno).

Nel frattempo prosegue la marcia di avvicinamento alla mobilitazione del 21 settembre, promossa dal sindaco di Griante Pietro Ortelli davanti al portale nord della Ca’ Bianca.

Il primo cittadino ha convocato per il tardo pomeriggio di lunedì in Municipio a Griante i colleghi sindaci nonché il presidente provinciale per un confronto in vista della mobilitazione di sabato prossimo, visti i distinguo già emersi in questi giorni.

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