Schiacciato dall’escavatore: «Chiedeva aiuto, ma non sono riuscito a salvarlo»

La tragedia sul lavoro La disperazione di uno dei lavoratori che ha assistito alla tragedia di Laglio

«Chiedeva aiuto e perdeva molto sangue, ma non ho potuto fare niente per salvarlo. Non riesco a togliermi quell’immagine dagli occhi». Chi ha assistito alla morte di Carlo Lenatti, ieri mattina, era sotto choc. Lo hanno visto morire senza poter intervenire, perché non c’era modo di estrarlo da quella trappola. È accaduto tutto in un attimo: l’escavatore che stava utilizzando si è ribaltato, schiacciandolo. Troppo pesante da sollevare, perché altri operai o i residenti della zona potessero aiutarlo. E così non hanno potuto fare altro che rimanergli vicino fino all’arrivo dei soccorsi, ma per lui non c’è stato niente da fare.

«È stato terribile – raccontava ieri un operaio che ha assistito alla tragedia – Chiedeva aiuto e mi sono avvicinato a lui, ma non c’era modo di tirarlo fuori. Perdeva tantissimo sangue, mi sono reso conto che non ce l’avrebbe fatta anche se ha continuato a respirare per diversi minuti. È un’immagine che non riesco a togliermi dalla testa, l’ho visto morire, non potrò mai dimenticarlo».

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Uno choc difficile da superare, per una tragedia che ha sconvolto Laglio e in particolare la frazione di Torriggia alta. In molti incrociavano quotidianamente Lenatti impegnato a lavorare in quel punto e parlano di lui come un ragazzo molto gentile e sempre sorridente.

Chi lo ha visto ieri mattina, poco prima del tragico incidente, fatica a credere a quanto accaduto. Ieri la frazione era avvolta da un surreale silenzio, tra occhi ludici e incredulità. «Sono sconcertato e afflitto per la tragedia accaduta questa mattina a Laglio – sono state le parole del sindaco Giancarlo Premoli - Vorrei porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia chiedendo a tutti di ricordare nella preghiera il lavoratore ma anche la stessa famiglia. Da dicembre sto facendo controlli in cantiere anche con segnalazioni agli organi di controllo per la sicurezza ( ispettorato e ad ATS). Ma non basta. Manca totalmente la cultura della sicurezza».

E ha aggiunto: «Chiamo ad incontro diverse ditte private e comunali per sensibilizzarle all’organizzazione dei cantieri anche per tutela dei cittadini, ma spesso fanno finta di non sentire per volgere poi l’attenzione ai principi di economicità nello svolgimento delle attività imprenditoriali. Dobbiamo farci tutti portatori di quel senso di responsabilità nella cultura della sicurezza, non solo nei cantieri ma anche per le manifestazioni, feste, strade e vita quotidiana».

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