
(Foto di Archivio)
Cantù Assunta da soli tre mesi per accudire l’uomo che soffre di Alzheimer. Decisive le immagini della videosorveglianza
Cantù
Era stata assunta da appena tre mesi per curare il padre malato di Alzheimer. Eppure qualcosa non tornava, i dubbi serpeggiavano nei figli, che hanno quindi voluto verificare quello che avveniva nella casa del genitore in loro assenza.
Per farlo, hanno guardato le immagini di videosorveglianza che erano installate nell’appartamento. E quello che è emerso, ovvero schiaffi ripetuti al genitore da parte di quella donna che al contrario avrebbe dovuto accudirlo e proteggerlo, hanno portato ad una svolta improvvisa nel rapporto di lavoro e anche ad una segnalazione alla caserma dei carabinieri di Cantù.
È nata così, nel breve volgere di pochi giorni, una indagine che ha portato alla denuncia a piede libero della sospettata che è una donna di 65 anni della Repubblica Dominicana, formalmente residente a Milano. La signora è ritenuta responsabile di maltrattamenti nei confronti dell’anziano che doveva accudire e che ha 86 anni, essendo un uomo classe 1938. I figli tuttavia, prima di procedere alla segnalazione ai carabinieri, avevano anticipato il tutto con il licenziamento immediato della badante.
A dare la notizia, su una vicenda in cui le indagini sono comunque appena all’inizio e che necessitano di altri riscontri, sono stati ieri mattina proprio i carabinieri della stazione di Cantù che avevano raccolto il racconto dei figli dell’ottantaseienne gravemente malato. L’indagine infatti aveva avuto inizio dopo la denuncia presentata dai figli di un anziano canturino con la sindrome di Alzheimer. I maltrattamenti sarebbero stati compiuti dalla badante, assunta tre mesi fa proprio per accudire il padre non più autosufficiente e licenziata lo scorso 10 marzo.
Le indagini dei carabinieri hanno confermato le accuse che sono ora finite anche sul tavolo della procura.
Fondamentali sono state le riprese del sistema di videosorveglianza dell’appartamento che avrebbero documentato ripetute percosse all’anziano fatte principalmente di schiaffi. Da qui la decisione dei militari dell’Arma di raccogliere tutti i frame incriminati, di denunciare a piede libero la sospettata e di girare infine la comunicazione dell’accaduto al Tribunale di Como.
Una storia che arriva a pochi giorni di distanza da una vicenda molto simile, che aveva però riguardato la casa di riposo di Dizzasco e che si era conclusa addirittura con l’esecuzione di una misura cautelare a carico di ben sette dipendenti della struttura stessa accusati proprio di maltrattare gli anziani ospiti della Rsa.
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