Scivola e cade nel laghetto a Bardonecchia: ecco cos’è successo a Ninia Smart

Tremezzina La vittima da pochi giorni lavorava come stagionale al rifugio Scarfiotti in Piemonte. Il suo corpo è stato ritrovato di notte dai gestori, l’ipotesi è che si sia trattato di un incidente. Disposta l’autopsia

A lanciare l’allarme nel pieno della notte, quando erano le 2.30, sono stati i gestori del rifugio Scarfiotti che si trova a 2.165 metri di quota, a Bardonecchia, nel vallone di Rochemolles.

Nel lago vicino alla struttura, in un punto dove l’acqua è molto bassa, c’era il corpo solo in parte immerso, di un ragazzo comasco che in quel rifugio lavorava da meno di un mese, come stagionale.

Vani i soccorsi

Inutili sono stati tutti i tentativi di rianimarlo, anche con l’utilizzo di un defibrillatore. Il giovane, Ninian Roderick Luca Smart, padre britannico ma nato a Gravedona e residente a Tremezzina, aveva già cessato di vivere, forse in seguito alla caduta oppure all’ipotermia. Sarà l’esame autoptico disposto dalla Procura di Torino – in una indagine che è condotta dagli uomini del commissariato di Bardonecchia – a chiarire i motivi della tragedia. La salma infatti, per il momento, rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La notizia si è diffusa sul Lago di Como ieri mattina, portata dai media piemontesi che già rilanciavano la tragedia della notte, indicando genericamente come vittima un ragazzo comasco che poi si è scoperto essere il ventisettenne di Tremezzina che in quel rifugio era salito per lavorare. Struttura che, hanno comunicato sempre ieri gli stessi gestori, rimarrà chiusa fino a data da destinarsi.

Il laghetto della tragedia si trova vicino al rifugio Scarfiotti, meta molto nota tra gli appassionati della montagna. L’incidente è avvenuto in piena notte, al termine del turno di servizio del giovane, anche se l’ora esatta non è nota e potrà essere chiarita solo dall’esame autoptico.

Secondo quella che è stata la prima ricostruzione, il ragazzo potrebbe essere scivolato sulle pietre del lago cadendo e battendo violentemente il capo tanto da perdere i sensi e rimanere in quel punto, bagnato dalle acque del laghetto, fino al momento del ritrovamento che è avvenuto alle 2.30 della notte. Anche questa dinamica dovrà però essere riscontrata dall’autopsia affidata all’anatomopatologo dalla procura.

Quello che si può già escludere con certezza è che Ninian avesse intenzione di fare un bagno, visto che è stato ritrovato vestito e dato che sulla zona pioveva. A trovarlo esamine, come detto, sono stati i gestori del rifugio che hanno dato subito l’allarme. In azione sono entrati gli uomini del soccorso alpino e speleologico piemontese e anche l’elisoccorso.

L’elicottero ha però dovuto arrendersi proprio in seguito alle cattive condizioni meteorologiche. Al rifugio di Bardonecchia sono arrivati in supporto anche i vigili del fuoco (partiti da Susa) e i sommozzatori, con il soccorso alpino della guardia di finanza, i carabinieri e gli agenti del Commissariato che ora hanno in carico le indagini per cercare di ricostruire quanto capitato al giovane comasco.

Tanto dolore

La notizia ieri mattina ha raggiunto la famiglia. Ninian Roderik Luca Smart aveva fratelli sia acquisiti, sia diretti. Tutti sconvolti all’apprendere quando fosse accaduto con una dinamica che deve ancora essere riscontrata ma che farebbe pensare ad una maledetta scivolata nel pieno della notte. Una caduta nel laghetto, seppur in un punto non profondo, che è risultata fatale.

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