Scontro a Dongo per il libro sul gerarca Bombacci

La presentazione organizzata dall’associazione Nicollini e in programma per domenica . Il sindaco: «Evento che non c’entra con le commemorazioni». L’Anpi: «Andremo dal prefetto, quello è il gruppo che fa il saluto romano»

Dongo

Il 25 Aprile è ancora lontano, ma quest’anno la diatriba fra nostalgici del duce e Anpi inizia ben prima. Lo spunto lo offre in anticipo la presentazione di un “libro storico riguardante gli scritti inediti di Nicola Bombacci”, gerarca fascista giustiziato a Dongo il 28 aprile 1945 assieme ad altri quattordici alti funzionari del regime e a Marcello Petacci, fratello di Claretta.

Presentazione in programma domenica 23 marzo, alle 16.30, al centro polivalente di Parco Scalini. La richiesta è pervenuta dall’associazione “Mario Nicollini”, la stessa che ogni anno organizza la commemorazione dei gerarchi a Dongo e di Mussolini a Mezzegra con tanto di saluto romano all’appello dei morti. «Si tratta della presentazione di un libro – esordisce, un po’ sorpreso, il sindaco di Dongo, Mauro Robba – Un evento culturale, insomma, che nulla ha a che vedere con commemorazioni o dispute politiche. Il personaggio di cui parla il libro è morto a Dongo e ci è stata chiesta autorizzazione per presentarlo qui. Abbiamo pertanto concesso l’utilizzo del centro polivalente comunale. Mi sento di escludere – aggiunge il primo cittadino – che alla presentazione di un libro, che è l’evento che ci è stato prospettato, possano verificarsi dei disordini».

In fondo al documento protocollato della concessione del locale c’è scritto che «il Comune è sollevato da qualsiasi responsabilità civile e penale derivante da un utilizzo improprio dell’immobile non osservante delle leggi».

Ma Anpi Dongo, ancora una volta, non ci sta. «Concordiamo sul fatto che la presentazione di un libro, di qualunque genere, anche su un gerarca fascista, possa essere considerata un evento culturale – interviene il segretario, Danilo Lillia – Non, però, se promossa da un’associazione dichiaratamente fascista, la stessa che ogni anno si presenta di fronte alla piazza intitolata a un martire della Resistenza a fare il saluto romano». Da qui l’annuncio di una richiesta di veto: «Chiederemo al prefetto che impedisca lo svolgimento dell’ennesima manifestazione fascista a Dongo, in pieno sprezzo a quanto fatto dai martiri locali della Resistenza per liberare il Paese dal regime».

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