Scontro tra moto a San Siro, l’addio a Cristian: «Un sorriso che mancherà a tutti»

Dongo Un migliaio di persone ai funerali dell’uomo di 35 anni morto nell’incidente di San Siro. Le note di Guccini, l’omelia del parroco e le offerte destinate alla ricerca contro la fibrosi

Le lacrime, i silenzi, l’angoscia, la fede. Sentimenti ed emozioni differenti hanno caratterizzato l’ultimo saluto a Cristian Braga, il trentacinquenne che ha perso la vita nel tragico incidente fra due motociclette mercoledì scorso a San Siro.

Anche per la capiente parrocchiale di Santo Stefano è stato impossibile contenere le tantissime persone convenute: centinaia, forse addirittura un migliaio. «La nostra chiesa è grande, ma oggi sembra piccola – ha riconosciuto il parroco, don Ivan Manzoni, nella sua omelia – E questa presenza massiccia è una preziosa testimonianza del bene e della stima di cui si era circondato Cristian, un ragazzo solare, sorridente, che amava la compagnia e aveva buoni sentimenti».

Il ricordo del giovane

«La morte terrena che si porta via un giovane ci lascia nell’incredulità – ha proseguito il sacerdote – ci pone dinanzi a inevitabili perché e ci provoca sgomento e smarrimento. Anche Gesù ha provato sgomento, perché ha voluto farsi uomo come noi. Per chi ha fede, tuttavia, c’è modo di accendere la luce della speranza e di vincere lo sgomento».

Don Ivan ha concluso l’omelia con un’invocazione alla Madonna, affinché dia a tutti, in particolare ai famigliari della vittima, la forza per superare un vuoto così doloroso.

Cristian era davvero un amico caro per tanti coetanei, che all’uscita di chiesa sono sembrati un’unica grande famiglia: molti hanno pianto attorno al feretro sul sagrato, mentre risuonavano le note di “Canzone per un’amica”, noto brano di Francesco Guccini: «Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi...».

Cristian, per tanti un caro amico

Anche l’amicizia forte e salda, insomma, si può identificare con una fede che, attraverso l’affetto e il ricordo, tiene vivo chi non è più tra noi. Proprio come accaduto per Angelica, la giovane testimonial della ricerca contro la fibrosi cistica, sempre viva a Dongo e nel territorio. Lei è stata strappata prematuramente alla vita dalla malattia, ma il suo destino si è incrociato in qualche modo con quello di Cristian, anche in occasione del rito funebre: “non fiori ma offerte per la Fondazione fibrosi cistica”, aveva auspicato la famiglia del giovane e anche le offerte raccolta durante la cerimonia, come annunciato dal parroco, verranno devolute per la stessa buona causa.

La morte terrena si trasforma in dono e in solidarietà, così come il dolore straziante dei famigliari che hanno salutato il feretro è diventato un canto popolare intonato dagli amici, estremo gesto di affetto nei confronti di Cristian. Quest’oggi, alle 11.30, le ceneri del giovane verranno tumulate al cimitero.

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