Slitta il progetto della funicolare: «Andiamo avanti, solo un rinvio»

Alta Valle Intelvi Tutto rimandato al 2025 per il recupero del collegamento Lanzo-Santa Margherita

Tutto rimandato al 2025 per il progetto di recupero della vecchia funicolare Lanzo- Santa Margherita. A confermare che si tratta di un rinvio necessario per poter aver accesso ai fondi per la riqualificazione dell’impianto è lo stesso Adalberto Piazzoli, presidente del comitato della Valle d’Intelvi che da 30 anni si batte per il suo recupero e la sua riattivazione.

«Confermo che d’intesa con i nostri consulenti tecnici, abbiamo ritenuto di posticipare la presentazione della domanda Interreg alla prossima finestra che si aprirà a gennaio 2025 - afferma il professor Piazzoli - La documentazione per i bandi Interreg è corposa e complessa e il nostro progetto è molto articolato. Si rischiava dunque di presentare una richiesta incompleta e abbiamo preferito prenderci qualche mese in più di lavoro. Nulla però è compromesso, né le possibilità di accedere al finanziamento né l’importo dello stesso. Quindi non ci fermiamo affatto ma continuiamo a lavorare per far ripartire la funicolare dopo quasi 50 anni di immobilismo».

Aggiunge a questo proposito: «Siamo infatti convinti che al di là dei benefici diretti, il ripristino dell’impianto possa rappresentare un volano economico e turistico per tutta la valle e per il Ceresio che da alcuni anni stanno vivendo un rilancio importante. Lo confermano fra l’altro i dati di traffico delle funicolari di San Salvatore e del Monte Brè entrambe nel comune di Lugano che insieme superano i 350.000 passeggeri all’anno anno». Il presidente si dice comunque particolarmente ottimista e conclude: «Diamo appuntamento a tutti quest’estate al nostro terzo Open Day – la data e il programma li comunicheremo più avanti - in cui presenteremo nel dettaglio i progetti a cui stiamo lavorando e per cui intendiamo chiedere i finanziamenti Interreg» .

Un impianto che per ripartire, secondo lo studio di fattibilità commissionato da Regione Lombardia, necessità di circa 10 milioni di euro di investimento. Nello stesso documento tecnico sono riportati nel dettaglio i costi di gestione, una volta attivata, le previsioni di utilizzo dei passeggeri costi di manutenzione e impiego del personale qualificato per farla funzionare. Insomma il Comitato ci crede e non molla aldidà dello scetticismo che viaggia sul territorio come dimostrano le tante perplessità postate sui social in questi giorni e destinate ad aumentare ulteriormente dopo l’annuncio dello slittamento dei tempi.

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