Caos Regina, l’incubo del ricorso al Tar: «Rischiamo un’altra paralisi totale»

Il caso Il presidente della Provincia Bongiasca: «Una misura assolutamente necessaria». Di parere opposto Artusa (trasportatori): «Strategia sbagliata, i giudici ci daranno ragione»

Non bastasse il caos viabilistico che, con ogni probabilità, accompagnerà anche oggi e domani (senza i movieri), meteo permettendo, la Regina, da ieri è iniziato anche il conto alla rovescia per l’attesa udienza al Tar, fissata per mercoledì mattina, in cui “Sistema Trasporti” cercherà di far valere nuovamente le proprie ragioni, sul modello di quanto avvenuto lo scorso anno.

Per contro, Anas questa volta davanti al Tar avrà al suo fianco 42 Comuni del territorio, con la regia istituzionale dell’Amministrazione provinciale (e del Cisr), per nulla disposti a far ripiombare la Regina in una sorta di “liberi tutti” per quanto concerne il transito dei bus turistici e dei mezzi pesanti (sopra una determinata lunghezza, gli 11 metri nella fattispecie).

Il tavolo istituzionale

E’ il presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca - che guida il Tavolo istituzionale di coordinamento sulla Regina (e sulla variante) insieme al prefetto Andrea Polichetti - a sintetizzare il concetto. «L’ordinanza non solo è strategica, alla luce anche del traffico intenso e delle code di questi giorni, che coincidono con il primo vero esodo estivo dal nord del Gottardo, ma è assolutamente necessaria per evitare la paralisi della viabilità lungo un’arteria di fondamentale importanza come la Regina - sottolinea il presidente di Villa Saporiti -. Lo dico da presidente dell’Amministrazione provinciale e lo hanno rimarcato apponendo la loro firma 42 sindaci dei Comuni direttamente e indirettamente interessati dalle dinamiche della statale, attraverso il coinvolgimento del Cisr (Comitato istituzionale strada Regina)».

«I 35mila passaggi del weekend»

«Non possono certo passare inosservati i 35 mila passaggi dello scorso fine settimana. La Regina in questo momento ha bisogno di regole certe ed eventualmente di ulteriori contromisure per evitare che i mezzi pesanti in primis sopra una determinata lunghezza raggiungano le strettoie. Ricordo che il servizio dei movieri è stato prorogato per tre mesi (fino al 1° novembre) in attesa del bando triennale da 1,5 milioni interamente finanziato da Anas».

Per contro “Sistema Trasporti” attraverso il presidente nazionale Francesco Artusa rimarca come «non può essere imputata a noi un’eventuale paralisi della viabilità, perché la paralisi è già in essere e lo dimostrano i vostri articoli di questi giorni». «Anas ancora una volta ha adottato una strategia sbagliata e mercoledì al Tar lo dimostreremo - la chiosa del presidente nazionale di “Sistema Trasporti” -. La sua relazione tecnica si basa sulla lunghezza dei bus turistici e dei mezzi in generale, quando in realtà a fare la differenza, come sottolinea il Codice della Strada, è l’ingombro. Ciò significa che non vi è alcuna differenza tra i bus di 12 metri e quelli di 9».

In fatto di traffico e controlli, ieri a metà mattinata gli agenti della Polstrada di Tremezzina hanno fermato e sequestrato un carro attrezzi con carrello (per una lunghezza totale di 17 metri), con targhe del Canton Friburgo (Svizzera), che transitava da Sala Comacina senza alcun tipo di autorizzazione. Il carro attrezzi non aveva al seguito le licenze per i trasporti internazionali. Gli è stata comminata una sanzione di oltre 4 mila euro, inclusi gli 87 euro per aver ignorato l’ordinanza Anas.

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