Stop alla pesca: «A rischio l’ecosistema del Lario»

Tremezzina Lunedì la riunione della Consulta mentre i professionisti sollecitano interventi. Da cambiare i periodi di stop per persici e agoni

«La pesca professionale si sta spegnendo. Avanti di questo passo dovremo chiedere i ristori del caso a Regione Lombardia, gravando sulle tasche dei cittadini. Vorremmo evitare tutto ciò».

E’ quanto afferma, in modo perentorio, Marco Zonca, delegato dell’Associazione Anapi Pesca (ha raccolto il testimone da Igor Fantoni, pescatore professionista di Bellagio, in qualità di presidente locale di questa Associazione di rappresentanza della pesca professionale) associata con Confartigianato, all’immediata vigilia della Consulta del “Bacino 5”, che insieme al Lario include Verbano e Ceresio.

Le misure alternative

Consulta che si terrà lunedì mattina a Varese. Marco Zonca è un pescatore professionista del lago Maggiore, con Anapi che sul Lario annovera tra i suoi associati anche il decano Giulio Fraquelli ed il figlio Simone, pescatori professionisti e “sentinelle” del canale dell’isola Comacina.

Sette i punti che saranno posti all’attenzione della Consulta, in cui siedono anche le Associazioni dei pescatori dilettanti insieme a tutte le realtà della pesca. Ne citiamo tre, che riguardano per quel che concerne il lago di Como siluri, cormorani nonché i periodi di divieto di pesca del persico e dell’agone, due specie simbolo del Lario.

Ma andiamo con ordine. Sul siluro la richiesta di Anapi è la seguente ovvero «consentire tutto l’anno l’utilizzo delle reti “volanti” da 80 millimetri in su, considerato che si tratta di reti utilizzate per pescare specie alloctone. Quindi dovrebbero essere consentite tutto l’anno». E questo perché la presenza del siluro sta diventando sempre più invasiva e pericolosa per il già fragile ecosistema del Lario.

Tema assai dibattuto anche quello relativo al Piano di Abbattimento dei cormorani, ricordando il forte appello ad un intervento diretto della politica - Regione Lombardia in primis - lanciato attraverso il nostro giornale dal presidente dell’Aps Como Fipsas, Luigi Guglielmetti. «Il Piano di abbattimento dei cormorani va rivalutato in tempi celeri - la sottolineatura di Marco Zonca - Si tratta di un enorme problema con cui si sta confrontando la fauna ittica del lago. Tonnellate di pesce vengono ingurgitate senza rispettare né tempi di riproduzione né tantomeno giornate festive o di fermo (martedì e domenica). Così non va».

Il terzo dei sette punti riguarda i periodi di chiusura del persico e dell’agone, a fronte anche dei cambiamenti climatici in essere. «Per il persico sarebbe opportuno anticipare la chiusura della pesca almeno di 15 giorni e, per diretta conseguenza, anticiparne la riapertura di 15 - si legge nella nota di Anapi -. Per l’agone, bisognerebbe monitorare la situazione valutando se anticipare o posticipare l’apertura di questa tipologia di pesca».

La parola passa ora alla Consulta.

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