Sul lago si torna a sparare ai cinghiali: ne sono già stati abbattuti quasi mille

Tremezzina, la Regione ha tolto i limiti che in passato avevano sollevato numerose polemiche. Il presidente del Comprensorio: «Attenzione ora sui cervi, secondo il censimento sono duemila»

Tremezzina

Ha preso il via da inizio aprile la nuova stagione legata alla caccia di selezione al cinghiale (anche) sul territorio delle Prealpi Comasche, territorio coi suoi 18 mila ettari che ad oggi risulta essere quello maggiormente colpito dalla presenza di questo temuto ungulato, senza dimenticare i danni e gli incidenti causati anche dai cervi, la cui caccia di selezione si è chiusa a fine gennaio.

Dall’inizio della nuova stagione ad oggi (117 i cacciatori abilitati) sono stati abbattuti 24 cinghiali, con gli abbattimenti che cammin facendo si concentreranno in particolare nella cosiddetta “zona 1” che comprende Tremezzina, Porlezzese e parte della Val d’Intelvi.

Un dato quello dei 24 abbattimenti che si somma - in base ai numeri diffusi dal presidente del Comprensorio delle Prealpi Comasche, Livio De Angeli - ai 962 abbattimenti registrati lo scorso anno tra aprile 2024 e marzo 2025. Dato che dà l’esatta dimensione di quanto rilevante siano la presenza e la concentrazione di questo temuto ungulato nei Comuni rivieraschi e così in Val d’Intelvi, ricordando i due casi emblematici legati alle scorribande notturne di due distinte famigliole di cinghiali a Sala Comacina (dove più volte i cinghiali si sono spinti nelle ore notturne nel bel mezzo della strettoia lungo la Regina) e così a Cernobbio.

In entrambi i casi la polizia provinciale in collaborazione con i cacciatori ha posto rimedio a entrambe le situazioni, che parecchio allarme avevano generato tra amministratori e cittadini. In media i cinghiali abbattuti in questi primi giorni di “nuova” caccia si attestano attorno ai 40 chili di peso.

La caccia al cinghiale può essere effettuata cinque giorni su sette ventiquattro ore su ventiquattro. Di fatto in questo modo Regione Lombardia ha tolto i vari limiti che in passato avevano creato parecchie polemiche con l’obiettivo di arginare la presenza di questo temuto ungulato (anche) in varie zone tra lago e valli adiacenti.

L’attenzione però ora si sposta al cervo, con il Comprensorio delle Prealpi Comasche che lo scorso anno ha registrato 375 abbattimenti concentrati tra il 16 ottobre e il 31 gennaio.

«Dai censimenti appena effettuati, il dato emerso è pari a 2095 cervi nel Comprensorio delle Alpi - rimarca Livio De Angeli - Si stima che la presenza sia di gran lunga superiore, perché per ovvie ragioni con il censimento non può essere coperto l’intero territorio. Da qui rinnoviamo la richiesta di aprire la caccia con largo anticipo rispetto alla data di metà ottobre. L’ideale sarebbe poter cacciare i cervi in modalità di selezione dal 1° agosto. Richiesta che anche in questa occasione rinnoviamo a Regione Lombardia».

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