Cronaca / Lago e valli
Giovedì 11 Aprile 2024
Summit sulla Regina: Anas pagherà di più per i movieri ma non tutto
Viabilità L’incontro a Villa Gallia tra gli amministratori locali e i vertici dell’ente per decidere il piano per la Regina. La partecipazione ai costi degli osservatori del traffico salirà dall’attuale 60%, ma non è stato reso noto fino a quanto
Anas, dopo un nuovo consulto con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, non metterà mano al proprio bilancio per garantire il 100% del pagamento del prezioso servizio dei movieri lungo la Regina.
Ciò significa che comunque i 120 mila euro necessari a garantire la presenza dei movieri sino al 31 luglio e soprattutto il milione e mezzo che servirà per assicurare il monitoraggio delle strettoie tra Colonno e Spurano di Ossuccio per il prossimo triennio dovranno essere versati in quota parte da Comuni ed enti. Peraltro, durante le due ore di summit a Villa Gallia - sede di rappresentanza dell’Amministrazione provinciale - all’interno del Tavolo di coordinamento sulla variante presieduto dal prefetto Andrea Polichetti e dal presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca non è stata chiarita quale sarà la quota che Anas garantirà per l’operazione movieri da qui ai prossimi tre anni, ricordando che ad oggi l’ente proprietario della statale Regina ha assicurato la propria compartecipazione economica per una quota vicina al 60% (59,40%) dopo un’iniziale impegno pari al 50%.
E così da qui al 31 luglio - per rimanere alla stretta attualità - se Anas garantirà i 78 mila euro promessi, all’appello mancano ancora 42 mila euro, che dovranno necessariamente essere individuati e soprattutto messi sul tavolo al più presto.
L’ordinanza
Circostanza questa che fa passare in secondo piano anche la nuova ordinanza per limitare il transito dei bus turistici e dei mezzi pesanti tra Colonno e Ossuccio, per cui manca ancora la data “X”, ma che potrebbe essere operativa dalla metà di maggio. Quanto ai movieri la faccenda si complica (e di parecchio) soprattutto per quel che concerne il prossimo triennio considerato che - sul modello di quanto avverrà da qui al 31 luglio - all’appello mancano ancora qualcosa come 600 mila euro sul totale del milione e mezzo di euro citato poc’anzi. Una presenza, quella dei movieri, che il prefetto Andrea Polichetti ha definito “di grande impatto” per quel tratto di statale (e non solo), dove si sono registrati 31 mila passaggi in più solo nei primi tre mesi di quest’anno, nel raffronto con l’analogo periodo del 2023.
Sulla possibilità di saldare il 100% del dovuto rispetto all’operazione movieri il responsabile della Struttura territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, è stato chiaro: “Il Mit (ministero delle Infrastrutture e Trasporti) ci ha autorizzato ad una compartecipazione superiore alle precedenti (tenendo come base il quasi 60% attuale). Ma non possiamo garantire il 100% del dovuto».
L’intera spesa
Parole in controtendenza con il mandato pieno che il Cisr (Comitato Istituzionale Statale Regina) aveva affidato al Tavolo ovvero imputare l’intera spesa dei movieri all’Anas. In questo contesto c’è da registrare un’altra importante novità e cioè del “no” di Anas (in realtà anche la quasi totalità dei sindaci la pensava allo stesso modo) di accettare il “pedaggio” da 50 euro al giorno per bus turistico in transito - ovvero circa 1500 euro giornalieri e 400 mila euro a stagione - proposti dall’Associazione “Sistema Trasporti”, la stessa che poi aveva impugnato l’ordinanza Anas per il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno di transito dei mezzi pesanti. «Non possiamo imporre pedaggi sulle strade statali», ha tagliato corto l’ingegner Prisco. Dunque proposta respinta al mittente.
«Avevo già rimarcato il fermo “no” ai 50 euro per bus turistico in transito, ma una soluzione va trovata in tempi celeri per pagare il servizio dei movieri - ha fatto notare il sindaco di Colonno, Davide Gandola -. Troviamo una soluzione in tempi celeri, prendendo spunto da quanto deciso dal Cisr. Non si possono sempre e solo chiedere sacrifici ai piccoli Comuni».
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