Torno, trovato vivo il turista disperso mercoledì sera, dopo quattro notti nei boschi. Ora è ricoverato al Sant’Anna

Le ricerche Carabinieri, soccorso alpino, vigili del fuoco e protezione civile salvano l’uomo scomparso: era in un bosco sopra la pliniana

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Quando un volontario della Protezione civile l’ha avvistato e avvicinato, pare sia riuscito a trovare la forza per abbozzare un rassicurante cenno d’intesa, nonostante le quattro notti trascorse all’addiaccio.

Si è conclusa attorno alle 9.30 di domenica mattina, con un insperato lieto fine, la vicenda che ha visto - suo malgrado - protagonista Albert Renè Corbeel, il turista belga di 81 anni che mancava all’appello dalle 19.25 di mercoledì. La moglie era entrata in un bar per un caffè, di ritorno da un’escursione, e il marito non c’era più. Una telecamera in piazza Caronti lo ha ripreso, poi à come svanito nel nulla.

La dinamica della scomparsa

Secondo quanto ricostruito nel corso della convulsa mattinata di oggi - in cui alle forze in campo già presenti con caparbietà da mercoledì sera si è unito anche il Soccorso Alpino, su input della prefettura - il turista belga dopo aver lasciato l’abitato di Torno avrebbe letteralmente scalato un pendio scosceso a monte della Lariana in corrispondenza della “Valle della Pliniana”, ignorando il sentiero, poco distante.

Lì, sopra la Pliniana, è stato individuato in un letto di sassi, debole e infreddolito e con un’escoriazione ad una gamba. A metà dell’ascesa sarebbe scivolato senza più riuscire a muoversi. E sarebbe quindi rimasto bloccato lì per quattro notti, senza mangiare e bere, vestito con camicia e pantaloni corti..

Sin dalla serata di mercoledì soccorritori hanno sempre garantito il massimo impegno sia in termini di presenza numerica (oltre 40 in media le unità impegnate nella ricerca) - che di mezzi, con droni, un gommone, l’elicottero dei vigili del fuoco nonché le unità cinofile. E sabato sera, al termine del consueto briefing davanti al municipio al terzo giorno di ricerche, nonostante le speranze fossero oggettivamente diminuite, la volontà dei soccorritori è stata quella di proseguire. C’erano i carabinieri, i carabinieri forestali, i vigili del fuoco, il soccorso alpino, i volontari della Protezione Civile che fa capo all’Amministrazione provinciale (e dei gruppi locali) nonché l’Amministrazione comunale, con il sindaco Rino Malacrida che ieri pomeriggio ha riunito i soccorritori davanti al municipio per un “grazie collettivo”.

Le ricerche messe in campo

I vigili del fuoco, insieme all’elicottero “Drago”, hanno messo in campo il personale Saf e l’imbarcazione di soccorso acquatico. Domenica mattina, infatti, dopo aver battuto i sentieri montani, pozzi e cascinali era stato valutato anche l’impiego dei sommozzatori dei vigili del fuoco per ispezionare i tratti di lago a ridosso dell’abitato, nel timore che lo scomparso fosse caduto in acqua.

Invece era a monte, nei boschi. Una volta trovato e stabilizzato sul posto, il turista belga è stato trasportato al Sant’Anna in “codice giallo” (media gravità). Le sue condizioni non desterebbero comunque preoccupazione.

Della vicenda di Albert Renè Corbeel si era occupata già da giovedì la trasmissione Rai “Chi l’ha Visto” e anche i media belgi avevano seguito la vicenda. Oggi il lieto fine, con la moglie che ha potuto riabbracciare il marito dopo oltre 84 ore.

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