Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 24 Aprile 2024
Traffico, allarme ignorato nel 2019. E le ordinanze non sono servite
Il retroscena Una società di Padova aveva censito il transito dei mezzi pesanti:da allora il silenzio
Le due contromisure adottate negli anni da Anas per arginare l’assedio dei mezzi pesanti e, in seconda battuta, dei bus turistici lungo la Regina si sono rivelate un flop o meglio un flop e mezzo. E questo perché se l’ordinanza contenente le fasce orarie per i mezzi pesanti - prima sino agli 8,60 metri, limite poi ritoccato a 9,1 metri - è stata storicamente ignorata a fronte di 87 euro di sanzione (oltretutto decurtati del 30% se pagati entro 5 giorni), quella relativa al senso unico per i bus turistici (durata meno di 3 mesi) ed al divieto di transito diurno di transito dei mezzi pesanti sopra gli 11 metri ha funzionato unicamente quando ai mezzi “pizzicati” in direzione vietata è stato imposto il dietrofront.
Ma il dato oggettivo che emerge da queste dinamiche è che l’unica rilevazione dei mezzi sopra i 5,50 metri (con altezza superiore ai 2,20 metri) messa in campo in questi anni risale al 2019 e porta la firma dell’azienda di Padova che si era vista assegnare per conto del Comune di Tremezzina l’appalto per il monitoraggio dei mezzi pesanti a fronte di un contributo regionale.
Una sorta di avvertimento che arriva da lontano e che paventava la necessità di intervenire per far fronte all’emergenza traffico, in costante aumento sin da allora. I passaggi registrati ad inizio 2019, giusto per dare l’idea, erano risultati di grande interesse, considerato che la società di rilevazione aveva dato conto di 221 mezzi sopra i 5,50 metri in transito ogni giorno in direzione Lenno e addirittura 250 in direzione opposta, ovvero circa un passaggio al minuto negli orari di punta e quasi 500 passaggi al giorno tra camion e pullman, inclusi i bus di linea.
Un dato che, dato il periodo di rilevazione (1° gennaio-28 febbraio), non teneva conto del traffico turistico, destinato a crescere con il passare degli anni accompagnando il boom turistico del territorio. In quel frangente era emerso chiaro come il flusso veicolare fosse decisamente superiore verso Como - e dunque attraverso le tre strettoie di Spurano, Sala Comacina e Colonno - che in direzione opposta.
Per restare sull’argomento, verso Como erano stati censiti anche più di 10 mezzi pesanti in transito all’ora. Dove sta il problema? La risposta è presto detta. Da quel momento non sono più state effettuate annotazioni empiriche dei passaggi dei mezzi sopra un certo calibro, almeno che si conoscano pubblicamente. Tanto che Anas nell’ultimo Tavolo di coordinamento sulla Regina (e sulla variante) ha parlato di una rilevazione tecnica da effettuare in vista della nuova ordinanza per la limitazione del transito dei bus turistici e dei mezzi di cantiere, che ora ovviamente è passata in secondo piano viste le traversie che stanno interessando il cantiere della variante della Tremezzina.
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