Cronaca / Lago e valli
Sabato 16 Dicembre 2023
Una serra e troppa marijuana in casa. Arrestato per spaccio
Gravedona ed Uniti L’uomo di 47 anni fermato dalla Guardia di finanza. L’operazione partita dal controllo di una donna
L’operazione del Nucleo Mobile della Compagnia di Menaggio della Guardia di finanza, è partita dal controllo di una donna nei pressi di un supermercato dell’Altolago. La signora aveva addosso un modico quantitativo sia di marijuana sia di cocaina. L’indagine lampo si è poi allargata fino ad arrivare ad una casa di Gravedona ed Uniti dove c’era il ragionevole sospetto che potesse esserci dello stupefacente in precedenza venduto dalla donna. Così è stato.
Nei guai, nella serata di venerdì, è finito Matteo Pedrazzoli, 47 anni, domiciliato in paese e arrestato dalle “fiamme gialle” in quanto trovato in possesso di poco meno di mezzo chilo di stupefacente. Nella perquisizione infatti sono saltati fuori 22 sacchetti contenenti in tutto 420 grammi di marijuana che l’uomo ha poi ammesso in aula, davanti al giudice Maria Elisabetta De Benedetto, di avere coltivato grazie ad una piccola serra che aveva preparato con tanto di lampade. Tutto materiale posto sotto sequestro dalla Guardia di finanza, al pari dello stupefacente e di un bilancino di precisione.
Nella casa del quarantasettenne è stato anche trovato un secondo sacco contenente scarti da coltivazione, fatto che confermerebbe l’attività portata avanti dall’uomo. La segnalazione è stata girata al pm di turno in procura, la dottoressa Alessandra Bellù. E sabato mattina, accompagnato dai militari del Nucleo Mobile, il sospettato è comparso in aula per essere processato con il rito direttissimo assistito dall’avvocato Francesca Binaghi.
Il legale della difesa ha chiesto i termini, per poter meglio valutare la situazione. L’udienza è stata così spostata alla prossima settimana. Nel frattempo, accogliendo quelle che erano state le richieste del pm d’udienza Ferdinando Spanò, il giudice ha disposto la permanenza in carcere dell’arrestato in attesa del processo. La difesa aveva invece provato a chiedere la custodia ai domiciliari.
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