Variante: nulla sulla ripresa lavori. Promesse, ma date non ce ne sono

Il cantiere Il ministero delle Infrastrutture ieri ha mandato a Como due alti dirigenti . Confermata la lentezza degli scavi e le incertezze su dove stoccare i detriti delle gallerie

Il ministero delle Infrastrutture ha deciso di intervenire direttamente per tentare di smuovere la pesante situazione di stallo in cui è nuovamente finito il cantiere della variante della Tremezzina.

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Prova ne sia che il ministro Matteo Salvini ha inviato al summit convocato ieri a Villa Gallia dal prefetto Andrea Polichetti e dal presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca due alti dirigenti quali Elisabetta Pellegrini, capo struttura tecnica del Mit e il capo segreteria tecnica Francesco Lucianò.

Lo stallo è palese: ieri è stato confermato che nel portale di Colonno è attivo il solo scavo della galleria principale “Comacina” (avanzato solo di 600 metri sui 3.532 totali) mentre il destino del portale nord di Griante è statto addirittura affidato ad un Collegio consultivo tecnico, chiamato a dirimere le contese in essere tra Anas e impresa.

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Ieri il Mit ha stigmatizzato le comunicazioni a singhiozzo di questi mesi da parte di Anas, e in una nota ha detto che «Stato di avanzamento delle opere e di criticità saranno affrontate ogni giorno da un Tavolo permanente di coordinamento», con il prossimo aggiornamento fissato per settembre.

Al di là delle belle intenzioni, il dato oggettivo è che dalle due ore di summit non è emersa alcuna data per la ripresa dei lavori a Griante. Anzi, ieri si è appunto saputo che il portale nord è nelle mani di un Collegio consultivo tecnico, presieduto da un magistrato e che dovrà mettere ordine nelle discussioni «di natura contrattuale» (e «non di natura tecnica», come rimarcato dalla stessa Anas) in essere tra Anas e impresa.

La sensazione è che la ripresa dei lavori a Griante non sia affatto dietro l’angolo e che, anche una volta ripartito, il cantiere dovrà stoccare in siti lontani (probabilmente Novara) i 120 mila metri cubi di materiale contenente arsenico, con quel che ne consegue in termini di tempi, ingombro delle strettoie e soprattutto costi.

Analogo discorso per il portale sud di Colonno, dove l’utilizzo della fresa “Tbm” nella galleria di servizio “Comacina” è stato ormai archiviato. E per il quale Anas ha parlato di difficoltà di conferimento a Tirano del materiale contenente idrocarburi sopra gli 800 metri cubi giornalieri. La stessa Anas attraverso il responsabile della Struttura Territoriale Lombardia ha detto che ogni giorno ci sono 40 camion diretti o di ritorno da Tirano. Non tanti.

Anche Anas ieri era presente in forze al summit: accanto ai dirigenti della Struttura Lombardia era presente un dirigente di vertice e addentro alle vicende della variante da anni come l’ingegner Eutimio Mucilli.

La sensazione è che la vera prova del nove arriverà dopo il 25 agosto e ancor più al 1° settembre, alla ripresa dei lavori dopo le ferie.

A sintetizzare le preoccupazioni del territorio è stato il sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra: «Ai nostri cittadini ed al territorio dobbiamo la massima trasparenza. Per questo ad Anas chiediamo di ufficializzare oggi qual è il reale stato di avanzamento dei lavori e quali azioni si possono intraprendere per ridare slancio ad un cantiere che oggi vive una fase di stallo quasi totale. So che le risposte non sono semplici, ma è fondamentale dirsi la verità sino in fondo».

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