Variante di Argegno, c’è il primo passo

Viabilità Fiorenzo Bongiasca ha annunciato il via libera alla bozza di convenzione: la progettazione può partire. Si tratta di 2,2 chilometri di tracciato per 120 milioni di euro; due le alternative. Riproposto il “modello Tremezzina”

«È il secondo anello di un percorso virtuoso iniziato con la variante della Tremezzina e che terminerà con un’altra variante, la Dongo-Domaso». Così il presidente dell’Amministrazione provinciale, Fiorenzo Bongiasca, annuncia in esclusiva a “La Provincia” il via libera alla bozza di convenzione per l’avvio della progettazione della “variante di Argegno”, 2,2 chilometri (con due alternative progettuali al momento in campo, una delle quali contempla l’intero tracciato in galleria) per 120 milioni di euro di costo. Le otto pagine della convenzione - con la regia di Villa Saporiti - dovranno ora essere sottoscritte oltre che dall’Amministrazione provinciale dai Comuni di Argegno e Tremezzina nonché dalla Comunità montana Lario-Intelvese e così da Anas, Regione Lombardia e dalla Camera di Commercio. «Una volta realizzata la variante della Tremezzina, c’è da superare la problematica legata all’attraversamento di Argegno, che rimane - insieme alle strettoie di Dongo e Gravedona - uno dei punti non risolti della statale 340», con un distinguo e cioè che l’abitato di Argegno «si fa carico anche della componente veicolare che gravita sulla Val d’Intelvi».

Da qui il primo passo ufficiale finalizzato a definire «i rapporti giuridico-economici tra i diversi soggetti interessati». La variante di Argegno è stata inserita, nel novembre di due anni fa, da Regione Lombardia nell’elenco delle opere prioritarie indicate dal ministero delle Infrastrutture. A conferma che Villa Saporiti, i Comuni di Argegno e Tremezzina nonché la Comunità montana e la Camera di Commercio di Como e Lecco hanno deciso di pigiare sull’acceleratore - a lavori della variante della Tremezzina finalmente iniziati con il giusto piglio - nella convenzione figurano gli importi che ciascuno degli enti sopra citati si è impegnato a corrispondere per questa prima fase, per un computo totale di 200 mila euro. Nel contempo, Regione Lombardia si impegnerà «a sostenere il progetto dell’opera affinché venga inserito nel prossimo Contratto di programma tra Anas e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il finanziamento e la realizzazione nonché per il finanziamento in quota parte, se necessario», mentre Anas dovrà «collaborare con la Provincia di Como fornendo tutti gli elementi tecnici e progettuali utili per predisporre il DocFap», ovvero il documento di fattibilità delle alternative progettuali. Il riferimento è alle due ipotesi di tracciato oggi in essere. Da rimarcare che il “DocFap” verrà sviluppare dall’ufficio tecnico di Villa Saporiti guidato dall’ingegner Bruno Tarantola. «Il “modello Tremezzina” verrà dunque riproposto per la variante di Argegno», rimarca Fiorenzo Bongiasca. Una volta definiti i dettagli del documento di fattibilità delle alternative progettuali, si passerà al secondo step ovvero alla predisposizione del documento di indirizzo alla progettazione per arrivare poi al progetto di fattibilità tecnico-economica, con il quale può essere indetta la gara d’appalto (integrato). L’obiettivo è concludere l’iter progettuale entro il prossimo biennio.

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