
Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 02 Aprile 2025
Variante, ecco le esplosioni dopo otto mesi
Tremezzina Prevista per venerdì pomeriggio la “volata” per scavare la galleria. L’ultima era stata il 7 agosto. Restano i dubbi sui materiali di scavo
Colonno
Dopo otto mesi di promesse, mezze conferme seguite da repentine smentite, ben due interventi a gamba tesa del Mit (il ministero delle Infrastrutture e Trasporti) il tutto con di mezzo una determina del Collegio Consultivo Tecnico le “volate” tramite esplosivo finalmente ripartono dentro la galleria principale “Comacina” a Colonno. Per la variante della Tremezzina si tratta dell’ennesima ripartenza, che il territorio spera possa essere all’insegna della continuità.
La data indicata e tanto attesa è quella di venerdì, indicativamente tra le 13 e le 15. Secondo quanto si è appreso, la prima volata dal 7 agosto ad oggi garantirà un avanzamento dello scavo tra i 3 ed i 4 metri. Sicuramente si tratta di un segnale importante dentro una vicenda - quella relativa alla ripresa delle “volate” - non del tutto definita, inclusi i siti di conferimento del materiale, per quel che concerne Colonno ancora contenente idrocarburi naturali.
La situazione
In questo contesto, va sicuramente registrata la disponibilità dell’impresa - il Consorzio Sis - a dar corso a quanto affermato il 21 febbraio dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che aveva apertamente parlato di «riattivazione del cantiere della Tremezzina con l’obiettivo di riprendere gli scavi in galleria tra una decina di giorni». Di fatto è trascorso un mese abbondante, ma l’importante è che le “volate” tramite esplosivo - vero core business del cantiere - possano ripartire. Al momento l’unica certezza è rappresentata dalla “volata” di venerdì.
Dopodiché all’inizio della prossima settimana si avrà o meglio si potrebbe avere un cronoprogramma dettagliato di ciò che accadrà in questa fase unicamente a Colonno, almeno per quel che concerne le “volate”. E qui sorge un (altro) problema, perché al momento - questo quanto ha potuto accertare “La Provincia” - il materiale di scavo continuerà ad essere conferito al cantiere di Tirano, che non potrà ricevere materiale di scavo all’infinito. Dunque in questo caso dovrà essere Anas, che pur ha lavorato a fondo in queste settimane affinché le volate potessero ripartire, a dover chiudere l’interlocuzione anzitutto economica con il Consorzio Sis per garantire il conferimento dei materiali di scavo in uscita da Colonno. Analogo discorso con costi decisamente più elevati vale per la Ca’ Bianca di Griante, considerato che quantomeno il materiale di scavo contenente idrocarburi naturali in uscita dalle Camogge a Colonno può essere riutilizzato - ad esempio - per sottofondi stradali. Non così quello contenente arsenico individuato dentro la roccia della Ca’ Bianca.
La viabilità
Qualora non dovesse essere raggiunto un accordo per il conferimento del materiale delle Camogge verso un altro sito di stoccaggio, una volta saturo Tirano, gli scavi in galleria - questo è certo - sarebbero costretti nuovamente a fermarsi. Per ora però è importante vedere il bicchiere mezzo pieno. Per diretta conseguenza, con la ripresa delle “volate” ripartiranno a pieno regime anche i camion di cantiere dentro le quattro strettoie tra Colonno e Isola di Ossuccio.
Inevitabile un sovraccarico della viabilità lungo la Regina, già di per sé in affanno a fronte del mancato rispetto dell’ordinanza Anas in via prioritaria da parte dei mezzi pesanti e in quota minore da parte dei bus turistici.
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