Variante, incontro a Roma per Griante. Obiettivo: ripartire almeno a settembre

Cantiere infinito Vertice tecnico sulla questione dello smaltimento del materiale di scavo. Il sindaco: «Non sappiamo nulla per mesi, poi vengono a chiederci di firmare in fretta»

Dal riserbo che circonda le notizie sulla variante della Tremezzina è emerso che ieri a Roma si è tenuto un incontro - tecnico e non politico visto che il ministro Matteo Salvini era a Cortina per un sopralluogo sulle infrastrutture olimpiche - sulla ripresa dei lavori al portale nord della Ca’ Bianca a Griante.

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Due aspetti

Anas, impresa e tecnici del ministero (e probabilmente Arpa) proseguono dunque il confronto che si snoda su due binari: la definizione in via definitiva di dove conferire il materiale di scavo (che, lo ricordiamo, contiene arsenico naturale) da un lato, e la quantificazione dei costi di questo conferimento dall’altro. Soprattutto la questione costi sta impegnando Anas, in quanto gli oneri di conferimento sono sensibilmente lievitati rispetto al capitolato iniziale, proprio per la prsenza di arsenico.

L’obiettivo è riprendere i lavori di scavo nella prima metà di settembre - in agosto è previsto un mese di stop - confidando di chiudere questa delicata partita già a fine luglio.

Peraltro a Griante ci sono ancora da affinare altri aspetti operativi, come la raccolta delle acque che scendono dalla parete sotto il monte San Martino. Un impianto è già stato realizzato, ma bisognerà capire se serviranno altre opere simili, soprattutto per la tenuta della galleria “salto di montone” (o galleria di svincolo).

La questione del portale nord era stata affrontata durante l’ultimo Tavolo di coordinamento presieduto dal prefetto. E in quella sede il responsabile di Anas Lombardia, ingegner Nicola Prisco, aveva ipotizzato giugno «come il mese in cui il cantiere riaprirà i battenti su larga scala, anche se vi sono ancora punti da chiarire».

«E’ una vicenda molto delicata che chiama in causa sia il rispetto di norme ambientali sia i conseguenti costi economici - aveva detto l’ingegner Prisco -. Ai due siti (per il conferimento del materiale contenente arsenico naturale) già identificati a Varese e Pavia se n’è aggiunto un terzo a Brescia. Si tratta di siti lontani, con tutto ciò che ne consegue. Sarebbe importante che questo materiale venisse catalogato come sottoprodotto. Siamo a buon punto per la questione ambientale e per quella economica».

Enti locali

Da allora sono passati più di due mesi, per cui è ipotizzabile che la trattativa sia davvero in fase avanzata. Ma il condizionale è d’obbligo. «Spiace che il territorio non abbia da tempo notizie certe - osserva al riguardo il sindaco di Griante Pietro Ortelli - . Non sappiamo nulla per mesi, ma poi quando occorrono le autorizzazioni per il cantiere della variante ci vengono chiesti tempi celeri per le firme del caso. Nell’ultimo Tavolo di coordinamento avevamo chiesto se il “no” al conferimento a lago del materiale di scavo fosse definitivo. Da allora non si è saputo più nulla - conclude il sindaco direttamente interessato - . Mi auguro che il ministro Matteo Salvini al più presto venga a Griante per dirci come stanno veramente le cose».

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