Variante, parte dei detriti nel lago
I sindaci all’Arpa: «Riveda il “no”»

Griante Riaperto il dibattito all’incontro a Villa Gallia. Nel 2008 lo studio di Villa Saporiti

Si è riaperto in maniera decisa il dibattito sulla possibilità di conferire nel lago una parte del materiale di scavo in uscita dai due portali della variante - Colonno e Griante -, in concomitanza con il via alle opere in corrispondenza della galleria principale e di servizio a Colonno e della galleria di servizio a Griante.

Il modello è il “secondo tubo” del tunnel autostradale del Gottardo (tra i Cantoni svizzeri Ticino e Uri), che prevede il conferimento di 3,5 milioni di tonnellate di materiale di scavo nel lago dei Quattro Cantoni, destinate alla rinaturazione delle sponde.

Durante il summit a Villa Gallia promosso dal prefetto Andrea Polichetti e dal presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca si sono registrati ben tre distinti interventi su questo dibattuto argomento, ricordando che Arpa - l’Agenzia regionale per la protezione ambientale - aveva già detto “no” in tempi non sospetti alla proposta di destinare una parte dello smarino, adeguatamente lavorato, nel lago.

«Arpa dica se il “no” è definitivo o se la decisione possa essere rivista - ha fatto sapere il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra -. Questo perché gli interventi in corrispondenza dei due portali della variante della Tremezzina entrano nella fase clou, con annesso e importante trasporto di materiale via terra. E’ opportuno dunque che avvenga un approfondimento in questa direzione».

Il tema si innesta sulla richiesta al prefetto di Anas e Consorzio Sis di un’ulteriore deroga estiva (a livello nazionale sono previsti alcuni giorni di stop al transito oltre a quelli canonici) per il trasporto dei materiali oltre a quella già in essere nell’ordinanza.

Deroga che il prefetto intenderebbe concedere solo dalle 22 alle 6.

«C’è uno studio dell’Amministrazione provinciale del 2008 che ben illustrava questa possibilità. Studio che potrebbe essere attualizzato garantendo questa importante possibilità - la chiosa di Francesco Dotti, presente per il Comune di Argegno al fianco del sindaco Gianluigi Spinelli -. Nello studio non erano evidenziate criticità per la fauna ittica né per i fondali».

Una richiesta forte in tal senso era arrivata mesi fa anche dal primo cittadino di Griante, Pietro Ortelli, che venerdì è tornato alla carica: «La zona della Ca’ Bianca ben si presta a questa soluzione. C’è un’interlocuzione aperta con Anas. E’ importante però che Arpa dica in via definitiva su il “no” resterà tale o si può riconsiderare l’ipotesi di conferire una parte dei materiali di scavo nel lago».

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