Variante, prossima esplosione solo a fine mese

Il caso Altro che una volata ogni quattro giorni, senza un accordo economico con Anas l’impresa prosegue le operazioni a rilento

Colonno

La prossima “volata” tramite esplosivo dentro la galleria principale “Comacina” a Colonno è fissata per martedì 29 aprile, mentre al momento non c’è un orizzonte temporale per la ripresa degli scavi con l’esplosivo a Griante.

Ciò detto, il dato oggettivo è che senza un accordo anzitutto economico tra Anas e impresa, da cui discende (anche) il conferimento dei materiali di scavo in uscita da Colonno e in quota maggiore da Griante, le “volate” rischiano seriamente di bloccarsi nuovamente a Colonno e di non ripartire a Griante. Fermo restando che anche l’attuale gestione del cantiere non è compatibile con le tempistiche chieste dal territorio.

La situazione

Quattro volate in un mese - ammesso che quella del 29 aprile venga poi confermata - sono un “bottino” decisamente misero per una galleria che a Colonno è avanzata di soli 563 metri su un totale di 3 chilometri e mezzo. Peraltro nella nota a corredo del summit di mercoledì in Prefettura c’è un aspetto legato alle attuali dinamiche che forse è passato in sordina, ma che vale la pena (nuovamente) rimarcare e cioè che l’impresa - in attesa della nuova determina del Collegio Consultivo Tecnico prevista per il mese di maggio - ha comunque «manifestato la propria disponibilità a proseguire con le attività di “volata” lato Colonno». Cioè sulla carta il Consorzio Sis avrebbe anche potuto dire “no”, allo stato attuale, a proseguire gli scavi, già di per sé ridotti. Se l’obiettivo del summit di mercoledì era avere risposte circa i nuvoloni neri che ancora aleggiano minacciosi sul destino del cantiere della variante della Tremezzina, la risposta avuta è decisamente insoddisfacente.

Questo perché un cronoprogramma credibile dei lavori da calendarizzare ai due portali ad oggi non c’è. E forse la pausa per la Pasqua e per il 25 aprile arriva nel momento più opportuno per riassettare la situazione e provare a ripartire di slancio. L’altro dato oggettivo è che le maestranze oggi al lavoro non possono e stando così le cose non potranno in alcun modo garantire i ritmi di lavoro avuti sino all’agosto 2024, quando le “volate” erano programmate ogni due giorni e quando l’avanzamento, anche per la conformazione della galleria principale, era pari a quattro metri al giorno.

Le perplessità

Un altro tema interessante e che inevitabilmente dovrà essere affrontato riguarda “le restrizioni ai trasporti”. Questo perché è ancora pendente la richiesta - una volta che sarà che sarà definita la partita “a scacchi” economica in essere tra Anas e impresa - di far viaggiare i mezzi della variante anche il sabato e la domenica con tutto ciò che ne consegue (per il territorio) in piena stagione turistica. La prefettura con l’allora prefetto aveva concesso una deroga salvo poi perimetrarla sino alla Pasqua ed alla stagione turistica.

È chiaro che senza spazi esterni di cantiere, il “no” ai transiti nei fine settimana cambia anche le strategie operative legate alle volate. Prima di tutto, occorre che il Collegio Consultivo Tecnico si esprima nuovamente, cercando di definire le diverse questioni in essere.

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