Variante, si decide sull’impianto per gli scarti

Tremezzina Conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione ambientale per Castiglione. Nuova frenata agli scavi: un solo turno di lavoro e ancora nessuna “volata” con l’esplosivo

Colonno

Appurato che per far ripartire le “volate” tramite esplosivo ai portali di Colonno e soprattutto di Griante il problema non è solo economico, ma anche logistico (il riferimento è alla destinazione dei materiali di scavo) e burocratico, la variante della Tremezzina oggi vivrà un altro momento importante dei suoi tre anni abbondanti di travagliata storia.

Questo perché a Villa Saporiti, a metà mattinata, è convocata la Conferenza di servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale (nota come “Aua”) relativa all’impianto di betonaggio e recupero dei materiali - in uscita da Colonno - in quel di Castiglione d’Intelvi.

L’iter

«Buona parte delle criticità sono state superate, pur in presenza di alcune prescrizioni», ha confermato la scorsa settimana al nostro giornale il sindaco di Centro Valle Intelvi (e presidente della Comunità montana Lario-Intelvese) Mario Pozzi.

Detto che la nuova area individuata - dopo il “no” fermo verso l’ex Cava Citrini - è ubicata di fronte al distributore di carburante, dunque esterna all’abitato di Castiglione, questo sito diventa di fondamentale importanza nelle dinamiche dei lavori al portale sud di Colonno, considerato che lì - negli 8 chilometri e mezzo che separano Castiglione d’Intelvi da Colonno - si gioca una parte importante dei lavori di scavo al portale sud. L’impianto di betonaggio servirà infatti per lavorare i materiali di scavo, senza più sostanze inquinanti (dunque senza più idrocarburi), da riutilizzare al portale sud come calcestruzzo e sottofondi.

Senza quell’impianto, l’iter per la realizzazione delle due gallerie (3,5 chilometri ciascuna) sull’asse tra Colonno e Ossuccio rischia di allungarsi ulteriormente e questo perché i tempi di trasporto si dilateranno, con tutto ciò che ne consegue.

Il cantiere

Per l’auspicato cambio di marcia dunque l’impianto di betonaggio di Castiglione d’Intelvi risulta essere strategico o meglio determinante, anche perché al momento gli scavi ai due portali stanno vivendo, nonostante la ripartenza dei lavori annunciata dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, l’ennesima fase di stasi. Lo dimostra anche la foto inviata al nostro giornale da un lettore, in cui si notano le luci spente dentro la galleria principale “Comacina” alle 18 di lunedì. Ciò conferma quanto già pubblicato da “La Provincia” e cioè che i lavori di scavo a Colonno vengono svolti in un turno solo, che termina indicativamente tra le 17 e le 17.30 per un avanzamento pari a mezzo metro al giorno, considerato che gli scavi vengono effettuati con il “martellone” montato sull’escavatore.

Peraltro dopo l’inizio promettente, dato anche dalla roccia resa più “morbida” dalle precedenti volate (l’ultima delle quali risale al 7 agosto), ora la roccia si è fatta decisamente più compatta, rendendo molto più complesso il lavoro portato avanti con il “martellone”. Urge dunque che le “volate” tramite esplosivo riprendano. Per fare ciò non occorre solo un importante impegno economico, ma anche un preciso indirizzo in fatto di logistica (per la destinazione dei materiali) oltre che un’importante mole di lavoro a livello burocratico.

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