Variante, spiraglio per la ripresa degli scavi

Tremezzina Il Consorzio appaltatore ha ottenuto dal Comune il nulla osta alle esplosioni. L’impresa vorrebbe procedere in proprio, dopo che quella incaricata ha iniziato a smobilitare

Forse si intravede un po’ di luce in fondo al tunnel. O, meglio, all’imbocco del tunnel, visto che delle gallerie è stato scavato finora ben poco. Ironia a parte, è una notizia positiva che il Consorzio Stabile Sis - l’associazione temporanea di imprese (Ati) che si è aggiudicata l’appalto da 412 milioni per la variante Colonno-Griante - abbia deciso di mettersi “in proprio” per procedere alle esplosioni (le cosiddette “volate”) e, quindi, per proseguire gli scavi fermi da mesi.

Il Comune di Colonno, infatti, ha rilasciato al Consorzio Sis (per la precisione a una persona fisica che fa capo ad esso), una nuova autorizzazione per utilizzare 85 mila chili di esplosivo, 37 mila detonatori e 26 mila metri di miccia detonante.

Il punto

Spieghiamo la situazione: fin qui le esplosioni hanno fatto capo ad un’impresa esterna, la stessa che nelle ultime settimane ha smobilitato, riportando in sede o in altri cantieri buona parte dei mezzi utilizzati a Colonno. Ora, in attesa di chiarire i rapporti con questa impresa esterna, che il Sis abbia deciso di chiedere l’autorizzazione in proprio, significa che (il condizionale in questa storia è sempre d’obbligo) potrebbe riavviarsi l’iter per far riprendere gli scavi almeno a Colonno, dove sono fermi dal 7 agosto.

Trasporto

E, proseguendo con le interpretazioni, questo sarebbe anche il segnale che è stata trovata un’intesa sul trasporto e il conferimento del materiale in uscita dai due tunnel di Colonno. Materiale, lo ricordiamo, che contiene idrocarburi naturali e che - a differenza di quello in uscita a Griante contenente arsenico - può essere utilizzato ad esempio come sottofondo stradale, e che quindi è collocabile abbastanza agevolmente.

Secondo una previsione ottimistica, le “volate” potrebbero riprendere dalla seconda metà di ottobre, se il Consorzio riuscirà ad avere a disposizione tutti gli elementi tecnici e logistici per procedere.

Aspetti che Anas dovrà chiarire al prossimo Tavolo di coordinamento, che il neo prefetto Corrado Conforto Galli ha intenzione di convocare a breve. Di certo - e lo abbiamo ripetuto più volte in queste settimane - senza le volate tramite esplosivo, quello della variante della Tremezzina è un cantiere anti-economico che non può durare a lungo.

Portale nord

Per quanto riguarda la situazione a Griante, il Consorzio Stabile Sis a fine giugno aveva già ottenuto un nullaosta “in proprio” dal Comune per le esplosioni, per un totale di 1 milione e 60 mila chili di esplosivo, senza però aver mai dato corso alle “volate”. Ma a Griante è in atto un braccio di ferro tra Anas e Consorzio per la partita milionaria dei 30-40 milioni di euro, necessari al trasporto e al conferimento del materiale di scavo, contenente arsenico naturale.

Attualmente alla Ca’ Bianca la priorità è rendere operativo il più presto possibile il nuovo impianto per lo smaltimento e la depurazione delle acque di cantiere, funzionale ad evitare soprattutto alla galleria di svincolo di finire regolarmente sott’acqua ogni volta che piove, nella zona dell’imbocco nord, sul lato verso Menaggio.

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