
Cronaca / Lago e valli
Sabato 15 Marzo 2025
Variante Tremezzina, l’esplosivo per scavare soltanto a maggio
Colonno, nonostante le promesse del ministero il cantiere procede a ritmo lento: 8 metri dal 24 febbraio. Tempi tecnici, ponti e accordi frenano le “volate”

Colonno
Le “volate” tramite esplosivo a Colonno paiono proprio destinate a non riprendere almeno sino agli inizi di maggio, portando così a nove mesi la forbice rispetto all’ultima volata dentro la galleria principale “Comacina”, datata 7 agosto.
Di sicuro, ad oggi, non ci sono le condizioni affinché le “volate” riescano a ripartire entro metà aprile. La questione sarebbe (giusto utilizzare il condizionale) di natura economica, ma anche tecnica. E con la Pasqua che cade il 20 aprile ed a stretto giro le festività del 25 aprile e del 1° maggio potrebbe profilarsi una ripresa delle “volate” a partire dal 5 maggio, dunque in piena stagione turistica.
Puntualizzazione questa importante sia per le dinamiche del cantiere, ma anche e soprattutto per quelle istituzionali, considerato che il prefetto Corrado Conforto Galli pare intenzionato a riconvocare il Tavolo istituzionale sulla Variante nei primi giorni di aprile.
Il tema è noto e nell’annunciare la ripresa dei lavori a partire dal 24 febbraio in entrambi i portali - Colonno e Griante - lo stesso Mit (il ministero delle Infrastrutture e Trasporti) l’ha messo nero su bianco, affermando che «resta in fase di definizione, presso il Collegio Consultivo Tecnico, la questione dello smaltimento delle rocce contenenti idrocarburi e arsenico», che nella nota si specifica «verrà risolta nei prossimi mesi».
Frase che lascia il campo aperto a più ipotesi. Di sicuro un accordo tra le parti non sembra dietro l’angolo, pur essendosi impegnato il ministro Matteo Salvini in prima persona «a coprire eventuali nuove necessità economiche».
Alla questione economica - nei giorni scorsi abbiamo già dato conto di una cifra in ballo vicina ai 100 milioni di euro - c’è anche quella più prettamente tecnica. E questo perché ricominciare da zero le “volate” (l’impresa ha depositato una nuova richiesta “spari” a proprio nome) non è affatto semplice e soprattutto serve personale con apposite autorizzazioni (almeno uno per squadra).
Dunque la vicenda è più complessa di quel che sembri. Gli scavi in galleria sono ripresi al momento, ma non attraverso le “volate” con l’esplosivo bensì attraverso l’utilizzo del cosiddetto “martellone” montato sull’escavatore, che è in grado di abbattere circa mezzo metro di roccia al giorno.
Ciò significa, per buttarla in numeri, che dal 24 febbraio ad oggi la galleria “Comacina” è avanzata di circa 8 metri contro i 4 metri al giorno che avrebbe potuto garantire una “volata” tramite esplosivo. Tutto questo tenendo conto che il “martellone” ha così elevati in fatto di pezzi di ricambio, dunque potrebbe presentare criticità sul lungo periodo.
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