
Cronaca / Lago e valli
Domenica 09 Marzo 2025
Variante Tremezzina, una ripartenza di appena 6 metri
Dopo l’intervento del ministro e la riattivazione del cantiere, i lavori proseguono a ritmo ridotto. Un solo turno a Colonno (con il “martellone”) mentre ancora non c’è una data certa per le esplosioni controllate

Colonno
Dal 24 febbraio, data che ha Anas indicato come ripartenza convenzionale su ritmi sostenuti dei lavori della Variante della Tremezzina dopo l’intervento in presa diretta del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, lo scavo dentro la galleria principale “Comacina” a Colonno è avanzato di soli sei metri. Basti dire, per fare un paragone, che una sola “volata” consente di avanzare di ben quattro metri al giorno. Ciò significa che ad oggi attraverso le “volate” la galleria principale, all’interno della quale gli scavi erano fermi dallo scorso 7 agosto, sarebbe potuta entrare nella roccia di (altri) 40 metri rispetto ai 520 metri, su 3,5 chilometri, già scavati. Così non è stato.
L’altro dato emerso tra le fitte maglie del riserbo che accompagna la vicenda riguarda il fatto che ad oggi non ci sarebbe ancora una data per la ripresa delle “volate” citate poc’anzi - sempre in quel di Colonno - sia per questioni interne dell’azienda (pur avendo Sis depositato una richiesta per lo sparo a proprio nome) sia perché non tutti i tasselli del nuovo accordo economico per il trasporto, ma soprattutto per il conferimento del materiale contenente idrocarburi (in uscita da Colonno) e arsenico (in uscita da Griante) non sarebbero ancora al loro posto. Vero per quel che riguarda l’aspetto economico che il ministro Salvini si è detto pronto - con il Mit - a «coprire eventuali nuove necessità economiche».
Al momento a Colonno si lavora su un solo turno, che termina indicativamente tra le 17 e le 17.30. Ecco perché almeno un paio di lettori ci hanno segnalato tra martedì e mercoledì alle 19.30 il cantiere risultava senza illuminazione e dunque avvolto nel buio della sera. Questo per dire che la ripartenza con 50 maestranze annunciata a corredo del nuovo via libera ai lavori non è ancora avvenuta.
Ma soprattutto senza una data certa per le “volate” il rischio è che la loro ripartenza coincida con il primo vero picco di traffico turistico, con tutto ciò che ne consegue. I camion di cantiere notati in questi giorni servono per trasportare verso Tirano il materiale abbattuto tramite l’escavatore munito di “martellone”, che non può far altro che progredire nella roccia per massimo mezzo metro al giorno. Peraltro - sempre in base alle pochissime informazioni filtrate - nei primi giorni di piena attività il “martellone” ha potuto contare sulla roccia della galleria principale “Comacina” già in parte indebolita dalle precedenti “volate”.
Il concetto è che più si avanza, più la roccia tornerà ad acquistare la propria consistenza originaria, rendendo difficile e ancor più lento il lavoro del “martellone”, peraltro parecchio costoso.
Dunque al momento, nonostante le due foto rassicuranti giunte dall’interno del tunnel, la situazione a Colonno è ancora in stand by, mentre a Griante si lavora sull’esecuzione della berlinese propedeutica allo scavo della galleria principale “Tremezzina”.
Anas nella nota del 27 febbraio aveva rimarcato che «lo scavo con l’utilizzo degli esplosivi (volate) inizierà a partire dalla seconda metà di marzo».
Ciò significa che un eventuale riavvio degli scavi tramite esplosivi dovrà essere definito in ogni suo dettaglio entro venerdì prossimo. Nel frattempo, mercoledì mattina a Villa Saporiti è prevista l’attesa conferenza di servizi per la nuova area a Castiglione d’Intelvi in cui verrà realizzato impianto di betonaggio, di fondamentale importanza per il materiale (senza inquinanti) in uscita da Colonno.
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