Variante Tremezzina, si torna a “sparare”. A distanza di otto mesi

L’ultima esplosione risaliva al 7 agosto 2024. Poi serviranno una quarantina di viaggi verso Tirano. E intanto il 16 aprile la riunione del Tavolo con il prefetto

Colonno

Da oggi attorno a mezzogiorno le lancette dentro il cantiere della Variante della Tremezzina torneranno indietro di otto mesi sino ad arrivare al 7 agosto, data dell’ultima volata tramite esplosivo all’interno della galleria principale “Comacina”. Dunque da oggi riprendono le “volate” con la speranza che l’una tantum odierna si trasformi in quotidianità (o quasi), anche se poi bisognerà fare i conti con altre problematiche, a cominciare dalla convivenza tra i camion di cantiere e la viabilità ordinaria.

A questo proposito calza a pennello la nuova riunione del Tavolo di coordinamento sulla variante (e sulla Regina) in calendario mercoledì 16 aprile alle 11 in Prefettura a Como su input diretto del prefetto Corrado Conforto Galli e del presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca, che ieri in mattinata ha ufficializzato la convocazione ai sindaci. Nel contempo il prefetto si è interfacciato direttamente con Anas, che a stretto giro ha confermato la presenza a Palazzo di Governo del responsabile della Struttura Territoriale Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco.

Ma andiamo con ordine. A mezzogiorno dunque l’attesa “volata” tramite esplosivo consentirà alla galleria principale “Comacina” di avanzare per 3 metri. Il che porterà in dote 800 metri cubi circa di materiale contenente idrocarburi naturali che poi dovranno essere conferiti al cantiere di Tirano. Ciò comporterà una quarantina di viaggi totali da e per Tirano, con tutto ciò che questo andirivieni di mezzi di cantiere andrà a generare per la viabilità ordinaria, a stagione turistica già iniziata.

Va dato atto in questa fase che l’impresa - il Consorzio Sis - ha deciso comunque di mettere sul tavolo il segnale tanto auspicato, garantendo la ripartenza delle “volate” pur in assenza di un quadro ancora dettagliato circa i siti di conferimento dei materiali di scavo, inclusi quelli in uscita da Colonno che al momento contengono ancora idrocarburi. Questo perché a stretto giro , Tirano potrebbe saturarsi, rendendo così impossibile l’accumulo del materiale di scavo a Colonno. Per diretta conseguenza, le “volate” tramite esplosivo andrebbero nuovamente interrotte. Ancor più complessa la questione di Griante, dove la ripresa delle “volate” sembra al momento lontana.

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