Variante, via un altro pezzo di cantiere

Colonno Nel silenzio di Anas e ministero, prosegue la smobilitazione: usciti macchinario e container

La seconda settimana dopo la (cosiddetta) ripresa dei lavori al portale sud della variante della Tremezzina si è conclusa come la precedente, cioè con un mezzo pesante che ieri mattina 7.30 ha lasciato il cantiere dopo aver caricato un (altro) sollevatore telescopico e un container. Mezzi che dovrebbero (condizionale d’obbligo in mancanza di conferme ufficiali) far capo all’impresa che fino al 7 agosto ha garantito l’esecuzione delle “volate” tramite esplosivo, consentendo di realizzare i 208 metri della galleria di svincolo e gli scavi nelle gallerie principale e di servizio “Comacina”.

Già la scorsa settimana alcuni mezzi dell’impresa avevano lasciato il cantiere di Colonno, e non ci vuole un premio Nobel per interpretarlo come l’ennesimo segnale di un iter realizzativo che si è fermato, nonostante i proclami di Anas. E che la fase delle esplosioni (per cui degli scavi) è bloccata, sino a quando non si sa.

Al momento le uniche attività dentro il cantiere di Colonno riguardano l’impermeabilizzazione della galleria principale “Comacina”, per la quale stanno lavorando pochissime maestranze.

Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, allo stato attuale per riprendere le “volate” tramite esplosivo, al Consorzio Stabile Sis occorrerebbero non meno di quattro mesi. Sempre che ci sia qualcuno a farle: al momento, però, ai Comuni non risultano depositate richieste di autorizzazione alle volate da parte di altre società.

E anche su questo fronte è chiaro lo stallo. Inutile dire che le “volate” con l’esplosivo rappresentano il cuore dell’intero cantiere: senza gli avanzamenti delle gallerie il cantiere è destinato per forza di cose a diventare anti-economico e obbligherà l’impresa ad assumere decisioni drastiche. Il tutto a causa del “muro contro muro” tra la stessa impresa ed Anas.

Quella iniziata ieri si preannuncia come una settimana agitata anche sul fronte politico. Ci sono infatti all’orizzonte un paio di iniziative che dovrebbero manifestarsi entro venerdì. Difficile essere più precisi, al momento: si sta lavorando sottotraccia e l’ambiente politico amminsitrativo pare in fermento. Tra l’altro è tutt’altro che tramontata l’ipotesi della mobilitazione proposta dal sindaco di Griante Pietro Ortelli.

In questa situazione di fermento, resta centrale il silenzio di Anas, che finora non ha voluto dire nulla sulla falsa partenza del cantiere e sullo stop alle esplosioni. L’ultima voce ufficiale di Anas risale al 17 agosto ed è l’intervista rilasciata a questo giornale dal responsabile della Struttura Territoriale Lombardia, Nicola Prisco: parole rassicuranti, che annunciavano addirittura una ripresa delle “volate” anche dentro la galleria di servizio “Comacina”. Dove invece dal 2 settembre la situazione è rimasta tale e quale a quella pre-ferie.

Braccio di ferro

E’ evidente che Anas e il ministero delle Infrastrutture - investito direttamente della vicenda durante il Tavolo di coordinamento dello scorso 31 luglio - non potranno stare ancora a lungo senza formalizzare una posizione forte. Prima però andrà trovato un accordo con l’impresa per garantire un nuovo cronoprogramma dei lavori, prendendo atto che l’opera non potrà mai essere consegnata entro il 10 aprile 2028.

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