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Cronaca / Lago e valli
Giovedì 20 Febbraio 2025
Vertice sulla Variante, l’Anas ammette: «L’azienda non riprende le attività»
Tremezzina, confermati tutti i dubbi anticipati da “La Provincia”. Il cantiere sulla grande opera viabilistica da Colonno a Griante è praticamente fermo
Il cantiere della Variante è fermo. E’ questa la sintesi dell’incontro che si è tenuto questa mattina in prefettura per fare il punto sulla grande opera del lago di Como. Sintesi contenuta in un significativo passaggio della nota conclusiva diffusa dall’Amministrazione provinciale e che testualmente recita: «La ditta esecutrice ha formalmente rappresentato la propria volontà di non riprendere le attività sino alla completa definizione di tutti i punti contenuti nel quesito, significando di aver all’uopo presentato al Collegio consultivo tecnico un nuovo quesito». In pratica la conferma di quanto anticipato da La Provincia in questi giorni alla luce della progressiva diminuzione del numero degli addetti nei cantieri di Colonno e Griante.
L’incontro, organizzato dal Prefetto, Corrado Conforto Galli e dal Presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, ha visto la partecipazione dell’Assessore regionale, Alessandro Fermi, del Responsabile della Struttura Territoriale ANAS, Nicola Prisco, nonché dei sindaci di Menaggio, Michele Spaggiari, di Tremezzina, Mauro Guerra, di Sala Comacina, Roberto Greppi, di Grandola ed Uniti, Angelo Adamo, di Griante, Pietro Ortelli, e di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi, nonché i Sindaci di Cernobbio, Matteo Monti, di Moltrasio, Giuseppe Carrano, di Carate Urio, Paola Pepe e di Laglio, Giancarlo Premoli, per la disamina di alcune problematiche viabilistiche registratesi lungo il tratto della S.S. n. 340 “Regina” attraversante quei territori comunali. Presenti anche il Questore, Marco Calì, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe Colizzi e il Comandante della Polizia Stradale di Como, Antonio Prina.
L’Anas ha sottolineato nell’incontro i vari passaggi e la determina emessa dal Collegio Consultivo Tecnico, aggiungendo di avere firmato anche un apposito ordine di servizio per chiedere all’azienda la ripresa di tutte le attività. La ditta esecutrice invece ha formalmente rappresentato la propria volontà di non riprendere le attività sino alla completa definizione di tutti i punti.
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