Addio alla staffetta partigiana. Aveva 103 anni

Appiano Gentile È morta una delle protagoniste della Resistenza. Militò nella 52a Brigata Garibaldi. L’impegno in politica e poi per la parità di genere

Addio ad Anna Ferrario, ultima staffetta partigiana di Appiano Gentile. Avrebbe compiuto 104 anni ad agosto. Anna la rossa (per il colore dei capelli e la fede politica) è deceduta all’alba di ieri nella sua casa in via Monte Carmelo, vinta da una malattia contro cui combatteva da qualche mese. Un’esistenza di impegno e passione politica. Iscritta al Partito comunista dal 1945 fino al suo scioglimento, con la sorella Tecla – deceduta nel 2018 - diede sostegno alle attività antifasciste. Anni trascorsi a fare propaganda in sella alla sua bicicletta e come staffetta partigiana, portando viveri, soldi e medicinali alla 52esima Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”.

Una vita coraggiosa

Ad avvicinarle alla lotta partigiana fu il fratello Luigi, che lavorava a Sesto San Giovanni. Alternava l’impegno politico al lavoro in tessitura a Lurate Caccivio.

La loro casa al Monte Carmelo, frequentata da partigiani e luogo di riunioni segrete, era costantemente controllata dalle brigate nere al comando di Saletta, vicequestore e capo della polizia politica, alla ricerca di armi. «È stata per me un punto di riferimento, il simbolo di quelle persone che hanno saputo dire no al fascismo e combattuto per la nostra libertà - afferma il dottor Gianni Clerici, ex sindaco e suo medico - Ha rischiato di essere presa dai repubblichini che erano andati a fare un’ispezione alla cascina dove abitava per cercare le armi (trecento bombe, una mitraglia e un cannone) che avevano nascosto in uno scantinato sotto un mucchio di patate. Mi disse che lì, per la prima volta, si rese conto del valore della preghiera perché aveva pregato che non guardassero dove erano nascoste. Non le trovarono e ringraziò la Madonna del Carmelo».

Ha rifiutato ogni accanimento terapeutico. «Consapevole della sua età, quando si è ammalata mi ha chiesto lasciarla andare - riferisce il suo medico - Ha voluto morire nella sua casa e che le esequie fossero ad Appiano, dove è nata e ha sempre vissuto». Lo confermano gli amici di una vita Pasquale Vergottini e la moglie Alida: «Coraggiosa e decisa in tutte le sue scelte, anche nell’affrontare la malattia. Era una persona sempre disponibile verso il prossimo. Ai ragazzi ha lasciato come consiglio di vita: “Ama la libertà più di tutto e ricordati di stare vicino alle persone che hanno più bisogno”. Nata nel 1920 da una famiglia povera, non aveva potuto studiare, ma attraverso la politica era riuscita a farsi una cultura ed era modernissima».

Il ricordo del sindaco

Il sindaco Fabrizio Rusconi: «Era l’ultima rimasta di una generazione che ha costruito questa Italia nuova. Si è battuta per la libertà e la presenza femminile anche nell’ambito politico. È stata da sempre una presenza politica ad Appiano, dove ha fatto anche il consigliere comunale. Una testimonianza importante del dopoguerra che se ne va. Siamo vicini alla famiglia». La sua storia è riportata nel Memoriale della Resistenza italiana di Gad Lerner e Laura Gnocchi.

Oggi nella parrocchiale i funerali alle 15, preceduti alle 14.30 dal rosario.

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