Addizionale Irpef, ecco le nuove aliquote
Quest’anno si pagano 50mila euro in più

Faloppio Distribuite su tre scaglioni, garantiranno al Comune un gettito maggiorato del 40% - Minoranza contraria: «Basta aumenti». La replica del sindaco: «Cresce la spesa sociale»

Faloppio

Addizionale comunale Irpef, la legge ha cambiato gli scaglioni e il consiglio comunale, a maggioranza, ha approvato le nuove aliquote. Gli scaglioni sono tre: da 0 a 28mila euro; da 28mila a 50mila euro ed oltre 50mila. Le aliquote: 0.35 sul primo scaglione; sul secondo 0.45; terzo scaglione, 0.55.

La minoranza ha votato contro l’aumento delle aliquote: «Si tratta di poche decine di euro l’anno, venti o trenta– spiega il capogruppo Antonio Endrizzi – Ma è questione di principio: passa l’idea che i ritocchi consistano solo in aumenti, mai un ribasso o un mantenimento. Non è un fatto positivo il ricorso alla sola leva fiscale per far quadrare i conti».

La finanziaria ha tagliato i fondi ai Comuni che da qualche parte dovranno pure reperire risorse. «È il caso di verificare le voci di spesa – sottolinea Endrizzi – in un Comune come Faloppio che ha avanzi di bilancio ed entrate cospicue con i fondi dei frontalieri. È vero che è impegnato con il mutuo sulla scuola, ma non si può dire che sia povero».

E c’è un altro messaggio che, secondo Endrizzi, non deve passare e cioè che Faloppio abbia sbagliato ad uscire dall’Unione dei Comuni e dunque si trova ad aumentare la pressione fiscale. « Non è così – dice il capogruppo – Faloppio sta bene da solo e non risulta che Comuni fusi abbiano abbassato la pressione fiscale».

L’aumento delle aliquote porterà alle casse comunali almeno 50mila euro in più, rispetto ai 120mila incassati l’anno scorso.

«È vero – replica il sindaco, Giuseppe Prestinari – ma noi abbiamo problemi sulla spesa corrente alla quale, per esempio, possiamo dedicare solo il 35% del milione e 300mila euro di fondi frontalieri. E si prospettano i pagamenti degli interessi sul mutuo da acquisire per la scuola, se non dovesse intervenire il ministero. In ogni caso, l’avanzo di amministrazione è destinata agli investimenti». Ma la spesa che più preoccupa il sindaco è quella sociale, arrivata a 300mila euro l’anno, tendenza alla crescita, in un paese da poco meno di cinquemila abitanti.

«Che cosa facciamo? - chiede Prestinari - lasciamo soli anziani e minori,indigenti e persone in difficoltà? A parte gli obblighi di legge, ci sono gli obblighi morali. Ad ogni riunione di Giunta, c’è un nuovo caso a cui provvedere e talvolta in forme improvvise ed impreviste. È ovvio che non posso, né voglio, fare nomi di persone e famiglie. Ma gli interventi temporanei o strutturali sono episodi quotidiani e sono sostenuti con la parte corrente del bilancio».

Un dipendente comunale ogni 450 abitanti: «Undici dipendenti, che lavorano sodo e con dedizione. Sono pochi, non c’è niente da tagliare, qui- aggiunge il sindaco – Ed io capisco pure i cittadini che si lamentano per l’insufficiente manutenzione del patrimonio pubblico, ma le risorse a disposizione sono quelle che sono e non riusciamo a fare di più».

Per tutti questi motivi, ai cittadini è stato chiesto “un aiutino”.

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